Percorsi d’amore, lacrime nella Valle dei Templi

L’amore di una mamma, ottantenne, che piange il proprio figlio scomparso prematuramente venti anni fa in un incidente stradale. È stato uno dei momenti più emozionanti di una serata già densa di emozioni nella scenografica e luminosa magia della Valle dei Templi. Un numeroso e attento pubblico ha seguito con religioso silenzio lo spettacolo Percorsi d’amore, ieri sera, sotto il Tempio di Giunone. Uno spettacolo ideato e organizzato, per l’associazione Terzo Millennio, da Giò Di Falco per la regia di Raimondo Moncada. 
L’amore è stato declinato in tutte le sue sfaccettature: tenero, fragile, passionale, disperato, e anche malato con un monologo finale che ha messo in scena la violenza sulle donne. 
Hanno dato voce e cuore a liriche e testi di grandi poeti come Neruda, Pessoa, Prevert, Gibran: Susanna Amico, Salvo Di Salvo, Salvo Preti. 
E poi ancora, sono saliti sul palco poeti e autori che hanno interpretato e messo in scena testi propri: Margherita Biondo, Francesco Riggio e Lucia Alessi (un pugno nello stomaco il suo monologo finale, forte e spiazzante). 
Tutti protagonisti e tutti apprezzati e applauditi, come i tre ospiti d’onore, provenienti dal Senegal, Ghana e Afganistan, immigrati ospiti dell’associazione Acuarinto: Mohamed Lamine, Alì Ahmed, Bojang Ansumana. 
Tre ragazzi che, integrandosi nel gruppo di artisti agrigentini e in una lingua non loro e che stanno imparando, l’italiano, hanno interpretato una poesia di Gibran come un inno d’amore e di concordia per i popoli di tutto il mondo. 
A legare tutti i momenti, la narrazione di Raimondo Moncada, le coreografie di Giada Attanasio, la musica suonata dal vivo da Totò Sciacca e Angelo Sanfilippo. 
Una serata – a sentire i commenti a fine spettacolo – raffinata, colta, ora delicata ora vibrante, sempre sul filo della giusta tensione e anche magica, resa ancor più magica dall’artistica e scenografica illuminazione del contesto naturale della Valle dei Templi a cura di Christian Vassallo, immortalata dalle splendide fotografie di scena di Francesco Novara. 
E poi le emozioni per il contenuto ora delicato ora struggente delle liriche proposte e di due momenti: l’omaggio a Luigi Pirandello con le sue ultime lettere alla musa Marta Abba e a Francesco Iacovino, poeta agrigentino morto nell’agosto di venti anni fa in un incidente stradale, di cui è stata recitata una poesia e a cui è stato assegnato alla memoria il premio Percorsi d’amore
A ritirarlo, dalle mani dello scrittore Pascal Schembri, l’anziana mamma, Giuseppina, che sul palco ha ammutolito attori e spettatori con le sue inconsolabili lacrime e il ricordo di un figlio tanto amato strappato troppo presto alla vita. Cuore di mamma: amore vero! Amore immenso. 
Le immagini sono del fotografo Francesco Novara 

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