Chi di spread campa di spread muore

“Chi di spread campa di spread muore”. Lo dice un proverbio coniato dai patri dei patri dei patri dei patri a cui ho fatto una cornice in noce massello con gli intarsi dorati. L’ho incorniciato perché dice una sacrosanta verità.
Gli antichi hanno sempre ragione. Sono saggi che hanno inventato la saggia saggezza. Ed io agli antichi che hanno sempre ragione do ragione. Gli antichi sono antichi e a loro, solo a loro, bisogna credere ciecamente a occhi chiusi.
Solo agli attuali che diventeranno antichi più avanti nel tempo non bisogna più credere. Parlo in modo specifico degli esperti di espertologia spridiana. Ci stanno portando alla rovina!
Ormai tutto si basa sullo spread. Se sale siamo rovinati, se scende abbiamo qualche speranza di campare un altro giorno. Oggi, ad esempio, è risalito. Parlo sempre di lui, dello spread. Tutto il mondo è rimasto con il fiato sospeso. E’ sensibilissimo, suscettibilissimo. Appena c’è qualcosa che non gli piace e schizza. Un pelo fuori posto e si incazza. Si calma solo quando gli dai da mangiare nuove tasse, soprattutto in Italia, Grecia, Portogallo, Spagna. Sono i paesi che più odia. Ma le tasse sono come la droga. Arriva prima o poi l’assuefazione. Per produrre un nuovo effetto sedativo, devi introdurre altre tasse o aumentare quelle che avevi introdotto in precedenza.
Non c’è nulla da fare. Ormai comanda lui, lo spread. Per tanti anni ci ha fatto campare con serenità, ma da un anno è come impazzito e ci sta facendo venire il crepacuore. Ce la sta facendo pagare.
Ma che gli abbiamo fatto? 

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