Un grande privilegio per me aver dato voce al racconto delle stelle assieme all’astronauta Umberto Guidoni, allo scienziato Tommaso Parrinello, al ricercatore Salvatore Pluchino e al giornalista Egidio Terrana, ieri notte nel suggestivo spazio del Giardino della Kolimbetra, nella Valle dei Templi di Agrigento. Una serata magica,
tra scienza, mito, storia, mistero e poesia, seguita da un pubblico numerosissimo con spettatori rimasti fino a mezzanotte a guardare il cielo.
Umberto Guidoni ha raccontato la sua esperienza nello spazio, tra le stelle, trasmettendo le emozioni provate nelle due missioni Nasa a cui ha partecipato, a bordo dello Space Shuttle. Salvatore Pluchino ricercatore dell’INAF-IRA, Istituto Nazionale di Astrofisica Istituto di Radioastronomia di Bologna ha parlato del Sole e del sistema solare, con un cenno alle ricerche condotte sulla vita extraterrestre. Tommaso Parrinello, con un raggio laser, infine, ha utilizzato il cielo come una lavagna per spiegare le più importanti costellazioni e far rivivere miti e storie antiche. A me, l’emozione di prestare la voce al racconto di Margherita Hack, con la lettura di testi selezionati e rielaborati da Tommaso Parrinello, tratti dal libro della stessa Hack dal titolo “Notte di stelle”.
Egidio Terrana, impeccabile come sempre, è stato il conduttore della manifestazione. Il giornalista agrigentino, direttore del periodico Malgrado Tutto, ha intervistato Parrinello, Guidoni e Salvatore Pluchino, ponendo domande su domande e sollecitando il pubblico a dialogare con i protagonisti della serata.
La notte delle stelle alla Kolimbetra è stata aperta con i versi della splendida poesia di Pablo Neruda “Posso scrivere i versi”.
L’idea e la direzione artistica della serata è stata dello scienziato Tommaso Parrinello, agrigentino, responsabile della missione Cryosat dell’Agenzia Spaziale Europea. La sua proposta ha trovato immediato interesse e disponibilità in Giuseppe Lo Pilato, responsabile, per conto del Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano, del Giardino della Kolimbetra.
“Abbiamo fatto – dice Tommaso Parrinello – una cosa molto bella e sopratutto lo abbiamo fatto in piena libertà, motivati solo dalla nostra passione. Abbiamo dimostrato che è possibile divulgare la scienza in un modo diverso. Per quanto mi riguarda, se tra tutti quei bambini di ieri sera ce ne sarà uno solo che nei prossimi giorni volgerà lo sguardo verso il cielo ad individuare le costellazioni del Cigno o della Lyra, ebbene avremo vinto la scommessa”.
Una iniziativa, molto apprezzata e applaudita, che avrà un seguito.
Raimondo Moncada
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