Le zanzare non hanno ancora capito che l’estate è finita. Decido di passare all’azione. Vogliono la guerra? E guerra sia.
Le pungo.
Qualcuno dice: è iniziata un’altra estate, quella che non abbiamo avuto nella prima metà di luglio. Può anche essere, in un tempo impazzito con il meteo che alle otto di sera prevede sole e dopo un’ora diluvia.
Basta estate. Si cambi stagione. Si aprano gli armadi. si escano i cappotti e gli impermeabili. Un’altra estate significherebbe una nuova ondata di zanzare.
Affilo le mani. Con le zanzare sono sempre stato gentile. Ho il garbo del fine pittore.
Mi preparo. Per certi gesti artistici ho una sensibilità rinascimentale (nella foto il quadro del mio ultimo capolavoro).
Fuori il cielo rintrona del rumore di tuoni imprevisti. Le case tremano. Trema tutto. Le persone chiudono porte e finestre.
Le zanzare settembrine stanno lì. Ancora. Gironzolano imperterrite. A presa in giro. Non conoscono la paura. Mi girano attorno e si esibiscono nella danza della pioggia. Per liberarmi di uno spontaneo moto interiore, libero con un applauso tutto il mio gradimento.
Raimondo Moncada
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