Vassalli, le grandi storie sono nel passato e nel futuro

“Le grandi storie sono nel passato, o nel futuro. Il presente è la vita del condominio. C’è qualche spunto che diventerà importante, ma noi non possiamo coglierlo o, nel momento in cui si manifesta, non ha bisogno dello scrittore. Ne parleranno la televisione, i giornali, Internet”. Lo dice lo scrittore genovese Sebastiano Vassalli in una intervista rilasciata ad Antonio Gnoli e pubblicata su Repubblicail 14 settembre 2014.
Il romanzo, a differenza della poesia, per Vassalli “non è tenuto a comunicare grandi emozioni”. “Deve coinvolgere, deve entrare dentro, far pensare a certe cose e farne rivivere altre. La poesia – afferma Vassalli – o dà un’emozione oppure non esiste. La poesia è vita che rimane impigliata in una trama di parole. Vita che non appartiene più a un corpo né a un tempo o a un’epoca. Non è più legata a nulla. O dà questa emozione oppure è un giocare con le parole che tutti possono scrivere”.

Gnoli chiede poi allo scrittore se ha mai avvertito un senso di frustrazione nel suo lavoro.
“La sensazione di inadeguatezza c’è – risponde Vassalli. Chi vuole fare lo scrittore deve passare attraverso questa esperienza. Nell’attuale orgia del pubblicare l’inadeguatezza è sparita”.

L’intera intervista a Sebastiano Vassalli può essere letta sul sito on line di Repubblica. Questo il LINK

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