Ritorno
In una terra d’azzurre argille,
di mentastro, di salvie profumata,
nacqui e, nacquendo, non mi annacquai pel mondo immenso e vano.
E tanto o fiorellini schivi, tra l’erma siepe, tanto ho camminato,
per ricondurmi a voi coi calli e stanco.
Luigi Pirandello
P.S.
Luvì, perdonami, se ho distrutto il tuo Ritorno e, a chiusura della poesia, ho inserito finanche la tua firma. Ma era solo per rivolgerti i miei personalissimi auguri.
A modo mio.
Ho provato a chiamarti. A telefono non mi hai risposto. Te li scrivo sul blog e su Facebook.
Ci vediamo, quando ritorno, nella tua casa romita.
So che oggi ti festeggiano. Senza torta, perché tutte le candeline non ci andavano e avrebbero distrutto il dolce.
Ti troverò, come sempre, nella tua immensità. Di Luigi Pirandello – non ti esaltare però – ne è nato solo uno: Tu. E nella mi natia terra.
Giurgintani semu!
Ricordati di quella cosa…
Ancora auguri, per l’anniversario della tua nascita.
Raimondo Moncada
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