Il mio ombrellone di Menfi sul Tibet

Dalla spiaggia più blu della Sicilia, quella di Menfi, alla cima più alta e bianca del mondo: l’Everest. Ne ha fatta di strada il mio ombrellone e per un itinerario sconosciuto. Succede. Perché non sai mai come va a finire una storia. La scrittura ha questo di magico. Muovi il primo passo e il viaggio ti porta dove vuole: sorprendendoti a ogni svolta, emozionandoti con un finale imprevisto come è accaduto. 

Chi l’avrebbe mai detto che al primo freddo siciliano di settembre, dopo un’estate infinita, mi sarei trovato nel mio Tibet dei sogni, stando seduto su uno scranno del Consiglio comunale di Menfi, tra gli odori ubriacanti del mare e i profumi cullanti del buon vino? 

È successo, durante un workshop di scrittura affidato al direttore didattico della Scuola Carver di Livorno, Francesco Mencacci. Due giorni intensi, di insegnamenti, di stimoli, di esercizi, di creatività, di spremitura dell’uva neuronale, ricavati dentro la ricca offerta delle “Federiciane”, evento culturale organizzato dall’Istituzione Federico II col Comune di Menfi.  


Una iniziativa lodevole, che ha avuto il successo meritato per i contenuti, per la qualità del corso, per la capacità dell’insegnante di coinvolgere i partecipanti con tanta teoria e molta pratica (esercizi pure da svolgere a casa nei prossimi giorni e da inviare al maestro per tenere allenati i muscoli, per continuare ad avere una guida, un sostegno, un aggancio, un ponte, una speranza). 

A seguire le lezioni di Francesco Mencacci – bravo, preparato, competente, appassionato, travolgente – una classe attenta, interessata, affamata, con allievi di diverse fasce di età e formazione: dallo studente di scuola media all’insegnante di Lettere di liceo classico. Un assaggio. Una prima pietra posata. Perché nella terra di Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, c’è tanta fame di sapere, di imparare, affinare, allenare la scrittura (per scrivere un racconto, un romanzo o un semplice pezzo accattivante sul proprio blog). Perché la scrittura si può allenare, come in una palestra, ognuno con la propria voce, il proprio stile, la propria fantasia, le proprie storie, secondo l’insegnamento lasciato dai grandi della letteratura mondiale come Raymond Carver a cui la scuola di Francesco Mencacci è dedicata. Una realtà affermata, con diverse sedi aperte in Toscana e corsi tenuti in altre parti dell’Italia. 

Ci auguriamo che la scuola – di scrittura e di lettura, perché si inizia a scrivere leggendo – abbia un seguito, con tutti i suoi crescenti moduli, con tutti i suoi insegnanti. Un appello accorato rivolgo pertanto alle sensibili istituzioni locali affinché questa iniziativa non solo continui ma cresca nel tempo. I locali non mancano, le occasioni neanche, gli interessati avanzano. Scaliamo l’Everest  con i nostri ombrelloni, dimenticandoci di essere nell’arenile di un’isola. 

Raymond Moncada 

www.raimondomoncada.blogspot.it 

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