Il segno della scuola

La scuola ti segna, o meglio, ti lascia il segno, per sempre. E quel segno lo ricordi ancora dopo quasi quarant’anni con l’eccitazione di quei momenti vissuti non tra i banchi, ma lontano dalla tradizionale aula. 
È un ricordo che oggi in una cascata di fotografie mi propone Facebook. Ne ho scelta una dove c’è la mia insegnante di Lettere al Liceo Scientifico Leonardo di Agrigento Teresa Panzarella, appassionata di teatro, che un giorno si è messa in testa di mettere su, a scuola, con noi studenti, una compagnia teatrale. E c’è riuscita. Abbiamo cominciato in secondo liceo con degli atti unici al teatro San Francesco di Via Pirandello e in terzo liceo (anno scolastico 1983/1984) ci siamo lanciati con la messinscena di una commedia intera, del Berretto a sonagli di Luigi Pirandello. E non ci siamo limitati al palcoscenico scolastico. No! Abbiamo recitato ad Agrigento nel palcoscenico del Supercinema (non esiste più), a Raffadali nel teatro all’aperto del Villaggio della Gioventù, e siamo andati in tournée fuori Sicilia, a recitare in un teatro della Campania, a Somma Vesuviana gemellati con un istituto superiore del paese (la foto in copertina ritrae proprio la fine dello spettacolo a Somma con la prof e gli attori: io sono quello con la barba non finta, a sedici anni, nei panni del Delegato Spanò). 
Ricordo l’accoglienza. Ricordo gli applausi. Ricordo la presenza del preside del liceo Vincenzo Sambito e le sue barzellette durante la visita a Pompei. E ricordo i miei compagni di classe, di scuola, di palcoscenico, i miei amici, quel viaggio in nave Palermo-Napoli con le musiche di Pino Daniele. 
Come fai a dimenticare? 
Come fai a dimenticare altri professori, come Andrea Carisi, che al di là della scuola ti accoglieva nel suo studio d’arte di Via Dante e ti insegnava a dipingere? 
Questa è scuola viva che ti rimane dentro per sempre. 
Grazie a chi, lungo il mio percorso di crescita, ha lasciato luci nella mia memoria e insegnamenti per la vita. 
La scuola a qualcosa serve (devi anche essere molto fortunato a trovare professori trascinanti, preparati, coinvolgenti, appassionati).


Raimondo Moncada 






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