Che cos’è l’amore?

È un filo invisibile che unisce.

È elettricità.

È attrazione.

È corpo.

È anima.

È non pensiero.

È pulsazione.


È un sole che splende. 

È una notte di stelle. 

È farsi trovare sempre pronto.

È stare in silenzio e capirsi dai respiri, dai battiti, dagli sguardi.

È trovare la giusta parola, il giusto gesto di conforto, la giusta presenza.

È aiutare senza pensare di aiutare.

È dolore condiviso.

È gioia condivisa.

È entrare nell’animo dell’altro o dell’altra con le delicate punte di una ballerina.

È sacrificare tutto sé stessi ma non pesando per niente al sacrificio.


È la scialuppa nella tempesta, l’ancora in un porto insicuro.

È cercarsi.

È ritrovarsi.

È superare le incomprensioni.

È non vedere i difetti.

È perdonare i difetti.

È prendersi e stringersi la mano.

È incoraggiarsi.

È sostenersi.

È rialzare.

È rispondere alle richieste, anche mute, in qualsiasi istante.

È piangere assieme.

È sorridere assieme.

È arrabbiarsi.

È assistersi.


È permettersi di essere stupidi. 

È stare abbracciati.

È stare lontani e sentirsi vicini.

È smussarsi, plasmarsi, fondersi, divenire un’altra entità che è più di una matematica sommatoria.

È suonare il proprio strumento dentro un’unica avvolgente sinfonia.

È stare anche l’uno di fronte all’altro e guardarsi negli occhi, senza fare nient’altro se non brillare con lo stesso luccichio nel ticchettio del tempo.

È anche stare col cellulare in mano e sentirsi lo stesso dentro un unico corpo, dentro un’unica anima, dentro un unico fremito.

È accompagnarsi lungo tutto il percorso della vita fino all’ultimo sospiro.

Raimondo Moncada

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