Che fine ha fatto il giornale Malgrado Tutto? Qualcuno si è accorto che è fermo da mesi? Che cosa è successo? Me lo chiedo dopo aver avuto casualmente tra le mani il giornale cartaceo che ha celebrato i suoi primi quarant’anni con il titolo in prima pagina “Andiamo ancora avanti”. Un’edizione speciale uscita a Racalmuto nel 2020 con ricordi, fotografie, interventi di firme importanti, da quelle del direttore Egidio Terrana a quelle dei fondatori Gaetano Savatteri e Giancarlo Macaluso, fino a quella di scrittori, intellettuali, artisti del calibro di Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, Massimo Bray, Pierangelo Buttafuoco, Nadia Terranova, Felice Cavallaro, Matteo Collura, Salvatore Ferlita, Gigi Restivo, Salvatore Picone, Joe Castellano… Un anniversario festeggiato il 24 luglio 2022 nell’atrio del castello Chiaramontano di Racalmuto alla mia presenza (per dire modestamente che io c’ero) e alla presenza di tantissimi qualificati estimatori che hanno voluto testimoniare il loro legame nei confronti di un giornale storico della provincia di Agrigento e della Sicilia.
Ma il giornale, che dal 2012 è online dopo la fondazione cartacea del 1980, non parla più da questa estate.
Colpa del caldo? Delle zanzare tigre di Sandokan? Di un hackeraggio? Di un sequestro di persona? Di una censura di Putin? Di un’interminabile vacanza esotica? Di una contro emigrazione in Africa?
Quando digiti l’indirizzo web di Malgrado Tutto, ti appare solo la comunicazione: “Sito in ristrutturazione. Da oggi, 4 agosto, sospendiamo la pubblicazione di nuovi articoli, la riprenderemo quando l’intervento di restyling sarà definitivamente completato”.
Dopo tre mesi, però, il giornale è ancora sospeso. Quanto dura il lavoro di ristrutturazione? I ristrutturanti che problemi stanno riscontrando? Colpa del vecchio sito costruito quando ancora il web non esisteva? O colpa della solita e dannata burocrazia? O addirittura della guerra in Ucraina?
Ho avuto modo in questi mesi di chiedere più volte all’amico direttore Egidio Terrana: “Quando riprende il giornale?”
Ed Egidio mi ha sempre rassicurato, confermando il contenuto della comunicazione che campeggia nell’homepage del sito: “Stiamo cambiando, aggiornando, innovando il sito”.
E intanto è trascorso ancora del tempo, dodici settimane, un quarto di anno, un terzo di una gravidanza. E non mi sono più permesso di chiedere. E la voce di Malgradotutto, col suo taglio prevalentemente culturale, manca. Di tanto in tanto, negli anni, bontà sua, il giornale ha ripreso le mie elucubrazioni dal mio blog personale e anche alcuni miei racconti. Adesso chi mi considererà? Chi darà importanza ai miei piccoli scritti amplificandoli e proponendoli ai suoi lettori, dando loro dignità di capolavori letterari e inserendomi nell’elenco dei grandi scrittori agrigentini dopo Pirandello, Sciascia e Camilleri?
Il mio è un disperato appello egoistico, insomma, oltre che un augurio. Malgrado Tutto deve riaprire solo per me, anche privatamente.
Ovviamente stiamo scherzando (lo dico a favore di chi non coglie subito l’ironia, soprattutto sui social e nella certezza che il giornale riprenderà le pubblicazioni). Un ragionamento serio ci porterebbe lontano, alla fondamentale funzione del giornalismo nella società, all’importanza della pluralità e dell’esistenza di tutte le sue voci e alla crisi di un intero sistema. E quando un giornale chiude o è in crisi o è sospeso o è censurato è un colpo al cuore.
Raimondo Moncada
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