Ti tocca anche se ti tocchi

Ti tocca anche se ti tocchi” è l’opera di ingegno umoristico di Raimondo Moncada. Con la giusta alchimia riesce a toccare un argomento di per sé sensibile con raffinata acutezza e con la giusta sfacciata sensibilità. Lo scrittore, umorista ed editorialista Lino Buscemi così scrive del libro “Ti tocca anche se ti tocchi” in una recensione sul quotidiano La Repubblica: “C’ è modo e modo di raccontare con spirito allegro un argomento che allegro non è. Le quasi 100 pagine del libro sono piene di sarcasmo e di comicità che mettono a nudo le immancabili ipocrisie ed i falsi comportamenti che emergono, in tutta la loro goffaggine (talvolta inconsapevole) prima, durante e dopo le onoranze funebri.
Raimondo Moncada ha sfondato una porta chiusa. Ha avuto il coraggio o la sfacciataggine di scrivere, e per giunta in modo umoristico, di un argomento considerato tabù dal comune sentire: la morte. Un tema ostico che si cerca volentieri di evitare o di rimuovere, censurando o autocensurandosi.
Raimondo Moncada ha voluto sfidare la censura, anche quella sua personale, scrivendo il libro “Ti tocca anche se ti tocchi” pubblicato dalla C.S.A. Editrice di Crotone. Già il titolo è di per se tutto un programma. La copertina fa il resto. C’è uno scheletro sorridente che si tocca nel punto osseo di quella che una volta conteneva le parti intime.
“Ti tocca anche se ti tocchi”, ovvero morire dal ridere e ridere da morire!

Nel capitolo “La lingua che uccide”, l’autore consiglia vivamente anche a chi celebra solenni riti funebri, di informarsi sull’integrità del morto prima di formulare espressioni di cordoglio. Si potrebbe andare incontro a gaffe imperdonabili che si trasformano inevitabilmente in battute di cattivo gusto. Nel suo “Ti tocca anche se ti tocchi”, Raimondo Moncada mette in guardia a non pronunciare frasi fatte di questo tenore:
– Ai familiari di un defunto senza arti superiori non dire mai: Era così generoso che dava una mano a tutti!
– Ai familiari di una persona morta di diabete non dire mai:Vita amara! Ci mancherà la sua dolcezza.
La risata può essere considerata una reazione estrema, incontrollata, all’indicibile sofferenza che si prova per una perdita cara.
Seguendo la scia della graffiante satira di Daniele Luttazzi e dell’umorismo giocoso di Achille Campanile, Raimondo Moncada non si è voluto tirare indietro quando la spinta ispiratrice lo ha costretto a scrivere “Ti tocca anche se ti tocchi”.
Il libro trae origine da una dolorosa esperienza personale dell’autore e dall’esigenza di esorcizzare in qualche modo l’evento più funesto della nostra esistenza di cui si prova l’inumana portata solo quando “ci tocca” da vicino. E quando ti tocca, tutto vuoi fare tranne che scherzarci sopra. Ma ritrovare al più presto il sorriso è ritornare a vivere.
Si ride per non morire. L’autore ci esorta a vivere realmente e pienamente la vita, tenendo sempre presente il limite dell’esistenza umana che non è eterna. Ritorna il classico ritornello: Ricordati che devi morire! Non una minaccia, ma semplicemente uno spot per non sprecare attimi preziosi della nostra vita terrena.

È un libro di cui si apprezza l’originalità, il taglio e soprattutto la satira divertente e profonda. Una scrittura che allo stesso tempo fa sorridere e meditare.
Nella quarta di copertina di “Ti tocca anche se ti tocchi” leggiamo: “Esilarante satira su uno degli eventi che coinvolge indistintamente ogni essere umano. La morte è ‘raccontata’ con la leggiadria di uno spirito allegro e con ‘colori’ che sprazzi di genialità donano ad un argomento così funesto. E con un filo di sottile sarcasmo, anzi, con una grossa corda di sarcasmo, l’autore dà spunti di riflessione su quale può essere il fatidico ‘senso della vita’ realizzando uno dei libri più comici tra quelli pubblicati negli ultimi anni. Un libro assolutamente da leggere per rallegrarti la vita”.
L’autore ci racconta tante verità, tante “altre verità” sull’evento della morte, con leggerezza e attraverso lo strumento dell’ironia, cogliendo aspetti strani, curiosi, contraddittori, quasi irreali perché incredibili. Ci sono paesi in alcune parti del mondo – ci viene fatto notare – dove la morte viene festeggiata con manifestazioni spettacolari come se si fosse al carnevale di Rio. Familiari e parenti stretti del defunto esprimono in tal modo sentimenti di contentezza, soddisfazione e anche invidia per il viaggio in un’altra vita ritenuta migliore. Nei paesi occidentali, invece, pur credendo in una vita migliore, ci si addolora per la cara perdita del caro defunto che diventa carissima se il defunto lascia agli eredi pesanti debiti da pagare. Dentro l’opera c’è di tutto: usi, costumi, luoghi comuni, numeri, statistiche, consigli, bon ton, vita vissuta…
Moncada conduce il lettore in meandri sconosciuti di un mondo inesplorato che gira attorno a un avvenimento che preferiamo rimuovere nonostante sia alla base del sistema vita. Senza di esso non ci sarebbe evoluzione. E non ci sarebbe per molti la possibilità di arricchirsi e lavorare. Sono migliaia e migliaia gli addetti di un settore, quello funebre, che a differenza di altri comparti produttivi tradizionali si dimostra a prova di qualsiasi crisi economica. La morte non fa precari e dà sicurezza per il futuro. Almeno fino a quando ci sarà il numero chiuso nel settore funebre e non verrà messo a punto l’elisir di lunga vita. In quel caso si decreterà l’immortalità della vita e la morte del settore funebre. In “Ti tocca anche se ti tocchi” si parla di bizzarre credenze e di tanti luoghi comuni. Si esalta il genio italiano nella creatività del design e del marketing funebre. Si propongono idee innovative per risolvere il problema della carenza di spazi cimiteriali con “tombe a grattacielo” e a “grattaterra”. Si passano in rassegna le gaffe più clamorose ed esilaranti che spesso si commettono durante gli austeri riti funebri e che suscitano irrefrenabile ilarità anche tra i dolenti.
Il libro “Ti tocca anche se ti tocchi”, che l’autore considera un portafortuna con poteri talismanici si può ordinare comodamente on-line sul sito della casa editrice all’indirizzo http://www.editcsa.it/ e nelle migliori librerie on-line come Feltrinelli.
Dice l’autore: se l’ottimismo allunga la vita, il buonumore di “Ti tocca anche se ti tocchi” l’allarga e l’oltrepassa.

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