La fortuna porta fortuna


Fortuna e sfortuna. Buona sorte e sfiga. Alcune persone nascono sotto una buona stella, altre sembrano perseguitate da continue disgrazie. Perché? Perché il mondo è spaccato in due tra sorridenti e musoni, tra ottimisti e pessimisti, tra chi ha tanto e chi niente, tra chi viene alluvionato continuamente da ricchezze e chi invece viene travolto da terribili tzunami? Alcune risposte le ho trovate nel libro “Fattore fortuna“ del mago psicologo Richard Wiseman.
Un consiglio: leggetelo!
Giusto per cominciare, il libro inizia con due citazioni che risalgono a secoli addietro, prima della notte dei tempi. Rendono bene l’idea sulla differenza netta tra chi è baciato dalla dea bendata e chi invece è sputato dalla dea sbinturata.

Dice un detto yiddish:
Se un uomo vendesse ombrelli, cesserebbe di piovere; se vendesse candele, il sole non tramonterebbe mai e, se fabbricasse bare, la gente smetterebbe di morire.

Dice un proverbio arabo:
Buttate in mare un uomo fortunato e tornerà a galla con un pesce in bocca.

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