Suono il campanello, ma nessuno mi apre la porta. Insisto. Suono e suono. Qualcosa succederà. Mi brucia il dito.
Rompo il campanello ed ecco uscire il padrone di casa. Ha il petto di fuori. Ha i muscoli di fuori. Ha gli occhi di fuori. Ha i peli di fuori. Ha tutto di fuori.
Ha in mano un grosso e nuovo campanello che mi suona ripetutamente sulla fronte.
– Capisci? Capisci?
– Capiscio. Capiscio.
Me la faccio addosso e giuro che non insisterò più con i campanelli.
Il padrone di casa non mi ha aperto la porta, ma mi ha aperto la testa.
Raimondo Moncada
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