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Leonardo Sciascia alla fine è venuto. Non ha detto una parola ma è venuto. È sprofondato in una delle poltrone del suo Circolo Unione e si è messo, incuriosito, in ascolto. La presentazione del romanzo Mafia ridens (ovvero il giorno della cilecca) ha avuto così il suo corso, con l’avallo del padre de Il giorno della cilecca.
La sua presenza non è passata inosservata. Racalmuto è Sciascia. Sciascia è Racalmuto. Proprio in questo luogo sono nati i suoi capolavori. Proprio nel Circolo Unione, osservando in silenzio i caratteri dei suoi frequentatori, ha preso spunto per delineare i suoi personaggi. Così come dalla frequentazione dei luoghi dove è nato e cresciuto, ad Agrigento, sono nate le opere di Raimondo Moncada, compreso Il giorno della cilecca pubblicato dalla Dario Flaccovio Editore.
A conversare a Racalmuto con l’autore (Moncada, ovviamente, e non Sciascia che è rimasto solo in ascolto), è stato il giornalista Giancarlo Macaluso che nel novembre 2013 aveva presentato il libro alla Mondadori di Palermo.
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Ad aprire l’incontro, promosso da Malgrado Tutto con il patrocinio del Comune, lo scrittore e giornalista Gaetano Savatteri. Ci sono stati poi gli interventi dell’assessore alla Cultura Salvatore Picone, del vicesindaco Carmela Matteliano e del direttore di Malgrado Tutto Egidio.
Si è parlato della storia di Calogerino, un ragazzo asociale, ignorante, affetto da mutismo, rimbecillito dalla tv e dai genitori, che un giorno si mette in testa di diventare un terribile boss per vendicarsi dei continui sfottò. Si è parlato della scelta, non comune in Sicilia, di affrontare un argomento scivoloso, con ironia e umorismo: l’istruzione, la cultura e anche il sorriso sono armi.
Si è aperto pure un piccolo dibattito con domande dal pubblico, con gli interventi ancora di Gaetano Savatteri e Enzo Sardo. L’autore si è anche esibito con un reading, recitando tre brani del libro.
La “Conversazione al circolo” finisce a tarallucci e vino, nel vero senso della parola, con il vicesindaco Matteliano che dona a Moncada un sacchetto di dolci tipici di Racalmuto e libri sul paese. Così come i rappresentanti del Circolo Unione che hanno ospitato l’incontro.
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Leonardo Sciascia rimane in silenzio per tutta la serata. Come altre volte. “Quando decideva di aprire bocca o affidava il suo pensiero ai giornali tremavano in tanti”, si dice conversando sul balcone del Circolo, parlando dell’autore de Il giorno della civetta, della sua eredità e della sua presenza sempre viva a Racalmuto. Guardando giù, nel corso principale, lo si nota. Sempre. È appena uscito dal suo Circolo. È una statua, ma fuma e ragiona. Non smette mai di ragionare, anche quando si mette in posa per farsi una fotografia con i suoi estimatori.
Leonardo Sciascia ribadisce il suo amore per la gente, per il suo paese, già espresso nel libro La Sicilia come metafora:
“Tutti amiamo il luogo in cui siamo nati, e siamo portati a esaltarlo. Ma Racalmuto è davvero un paese straordinario. Oltre al circolo e al teatro, che richiamava un tempo le compagnie più in voga, di Racalmuto amo la vita quotidiana, che ha una dimensione un po’ folle. La gente è molto intelligente, tutti sono come personaggi in cerca d’autore”.
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