Ricordare Achille Campanile. Un dovere. Un piacere. Un divertimento. Non un semplice esercizio mnemonico giusto per mettere alla prova la memoria che non ricorda più, ma un viaggio a tappe alla scoperta o riscoperta di uno dei più grandi scrittori umoristi italiani definito anche un classico del ‘900. Ad Achille Campanile è stato dedicato uno degli appuntamenti della rassegna denominata “Un tè con…” promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Sciacca. Incontri nell’antica biblioteca comunale “Mons. Aurelio Cassar”, immersi dai libri, per approfondire la vita, l’opera, il pensiero, di narratori, commediografi, poeti e anche scrittori attraverso l’intervento di studiosi, insegnanti o semplici amanti. Si è parlato di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello, Aristofane. Il pomeriggio di ieri, venerdì 10 aprile 2015, è stato interamente dedicato ad Achille Campanile.
A condurre l’incontro Raimondo Moncada che, attraverso anche l’ausilio di moderne slide, con foto e video, ha raccontato tutto di Campanile, dai suoi primi successi negli anni Venti con le “Tragedie in due battute” passando per l’oblio e fino al ritorno alla ribalta negli ultimi anni della sua vita quando si ritirò in un casale di Lariano con la giovanissima moglie Pinuccia e il figlio Gaetano che al grande padre ha dedicato un bellissimo sito internet (www.campanile.it, da dove è stata tratta l’immagine).
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