In tanti vedranno solo una mandorla, anche tu vedrai solo una mandorla. Io faccio fatica a vedere solo una mandorla.
Dentro questa mandorla per me c’è un mondo: c’è la mia Agrigento, ce la Valle dei templi, ce la mia famiglia, c’è mio padre, c’è la mia infanzia, c’è la storia di un’amicizia, c’è una bella fetta della mia vita.
In mano non tengo solo una mandorla. In questo frutto c’è ad esempio Salvatore, ovvero Turiddu, mezzadro di un terreno nella Valle dei Templi coltivato anche a mandorli. Turiddu era un amico fraterno di mio padre e ogni anno, puntuale, una pesante cassa di quelle mandorle, baciate dal sole e dalla storia, finiva a casa mia e io, imparando presto a schiacciarle anche con i tacchi delle scarpe e a gustarne il contenuto, mi nutrivo della loro sostanza che oggi ricordo, dopo quasi mezzo secolo, perché quel frutto vive ancora dentro di me.
Raimondo Moncada
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