Immuni si lamenta: “Sono controllata!”

Ho mille App e sono controllato. Faccio mille ricerche su Google e sono controllato. Sono sotto mille satelliti e sono controllato. Prendo un cono gelato e qualcuno del team di Soros e di Sosoros sa che mi piace il pecorino di Raffadali. 
Non ci ho pensato due volte a scaricare l’App Immuni. L’ho scaricata prima che uscisse. 
Ho letto che è importante. E ho letto che più siamo e meglio è. Ho letto che c’è un sistema che non ci controlla, che non sa chi siamo e che trasmette solo dei codici da un cellulare a un altro in forma anonima segnalandoci se siamo venuti a contatto con una persona che a sua volta ha avuto un contatto ravvicinato col virus. 
E allora? 
Continuo a non considerare Immuni perché ci hanno convinto che ci controlla? 
Fate voi. 
Io ce l’ho. E ce l’ho profumato. 
Ma non basta, purtroppo. 
Se sono solo, è come se avessi un’arma scarica nel mio cellulare. Se dovessi essere positivo (faccio le corna 🤘) non lo saprà nessuno e se qualcuno dei miei contatti dovesse essere posseduto (rifaccio le corna 🤘) rimarrà un segreto. 
Lo ripeto: più siamo e meglio è. Perché se siamo in pochi, Immuni non funziona, ma se siamo in tanti potrebbe offrirci una protezione maggiore. 
È vero? Non è vero? 
Mi chiedo: Cosa costa scaricarla? Diamo tutti, tutti, tutti i nostri dati ad esempio al cinese Tik Tok, pure la circonferenza della nostra pancia, pure il peso alleggerito della nostra materia grigia, e non scarichiamo un’app italiana che ci promette protezione? 
Mah!
Io ce l’ho e non mi è costato nulla. Funziona? Non funziona? Vedremo. Sarò io a controllare Immuni che, leggendomi nei pensieri, già si lamenta: “Non voglio essere controllata da Raimondo Moncada né da nessun altro!”
Ma, intanto, mi fanno rilevare: “Ma se Covid non ce n’è, neanche Immuni esiste!”
Ho un fantasma come App?
Raimondo Moncada

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