Il bello che diventa brutto, il brutto che diventa bello



È bello? È brutto? Perché ciò che ti pare bello viene massacrato e ciò che ti pare proprio una schifezza viene preso come esempio di bellezza? 

Ti confondi, ti confondono, sfogliando i giornali, guardando la tv, scorrendo i social. Non ci capisci più niente. Poi ti svegli un mattino, apri la saracinesca degli occhi e la tua testa ti dà il buongiorno con un pensiero:

“Dipende solo da come vedi le cose, o da come te le fanno vedere: possono essere belle o possono essere brutte anche se sono brutte, anche se sono belle”. 

Sì, è vero. Ma c’è anche il trucco, quello reale e quello virtuale. Il trucco lo dobbiamo considerare parte della bellezza estrinseca se ragioniamo sulla bellezza o della bruttezza intrinseca se ci accapigliamo sulla bruttezza? 

L’amore rende ciechi, così come l’odio. Ma meglio innamorarsi e vedere tutto bello. Perché alla fine, se ci pensiamo, il sentimento d’amore rende sempre belli come tutte le spose in abito bianco, come tutti i nostri figli cuori di mamma e di papà; mentre al contrario il sentimento d’odio imbruttisce, ti mette in circolo tossine velenose, ti fa stare male. 

Finita qui? 

Purtroppo no. Perché bisogna purtroppo constatare che c’è gente che ama odiare, che ama le persone che odiano, che ama vederle stravolte in volto come dei mostri e ne trae pure esempio. È sempre amore, siamo d’accordo, ma un amore di scarsissima qualità, come un olio esausto, nerissimo, che se non cambiato con un olio buono, trasparente, ucciderà presto il motore facendoti restare a piedi nel bel mezzo di un temporale in una strada isolata e deformandoti in volto per le imprecazioni che, senza alcun dubbio o incertezza, ti renderanno proprio brutto, anche se bello, agli occhi di tutti. 
Raimondo Moncada

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