Il rullino della memoria

Ogni tanto mi capita di portare le lancette dell’orologio indietro, più indietro possibile. E nel farlo mi imbatto anche in ricordi meravigliosi. E mi fermo, fino a quando tutti gli altri ricordi non mi trascinano via. E vivo il ricordo meraviglioso come un sogno già vissuto. Perché gli istanti meravigliosi si presentano come dei sogni, ti sollevano da ogni realtà.
E allora rieccomi a Parigi, seduto in un giardino senza misure, circondato da una bellezza che ho sempre amato, il sole che improvvisamente spacca il cielo grigio, i profumi stordenti, i rumori che sembrano melodie, i monumenti ammirati sui libri e nella gita di quinto liceo (la prima volta fuori dall’Italia), quella dolcissima lingua francese di cui ricordo la prima lezione alle medie, un libro in mano con la Festa mobile di Ernest Hemingway e una fotografa davanti a me che immortala questo momento che ti viene fuori scorrendo l’album di foto che riprendi forse per volare con i sogni in altre dimensioni: sogni che diventano realtà e realtà che diventano sogni.

Raimondo Moncada

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.

Up ↑