Venticinque anni fa, col fine pizzetto, nella mia natia Agrigento. Siamo nel 1996, Premio Palcoscenico.
Il tempo passa, anche la barba. Nella foto – che mi ha inviato l’amico e collega giornalista, il grande Totò Castelli – sono col pizzo e il baffetto che il pubblico di fronte a me dimostra di apprezzare con un commovente applauso.
Sentite?
Lo avevo pure dimenticato. Ma negli anni, soprattutto giovanili, ho provato tutto nel volto, trattato come una tela da dipingere, anche la striscia alla Cavour.
Sorvolo sulla mia statura di allora, davvero impressionante. Alla visita militare hanno dovuto farsi prestare uno strumento speciale dal vicino metroficio. Oltrepassavo abbondantemente i due metri. Col tempo, perché è sempre colpa del vento, mi sono rimpicciolito. E adesso sono irriconoscibile, anche per quel pubblico.
Covid permettendo, organizzeranno un programma di eventi per celebrare il primo venticinquennale del mio pizzetto.
Raimondo Moncada
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