Superlega, scendo in campo col Real Madrid

Bruxelles
Mi ha detto di sì!
Giocherò per babbìo con il mitico Real Madrid. 

Ho parlato con Florentino Perez, presidente del Real Madrid, e ha accolto con entusiasmo la mia proposta. L’ho chiamato io al telefono e mi ha risposto al primo squillo. 
Dopo il ritiro per cacarone delle italiane Juventus, Milan e Inter e delle altre squadre fondatrici del vecchissimo incontinente (talune dentro a loro insaputa), ho chiesto ufficialmente io di entrare in Superlega d’Europa. 
Florentino si è detto onorato a far giocare il suo Real Madrid con me. 
Metterò su la mia vecchia squadra del Villaggio Mosè (giocavo nella compagine dei “casi novi”, ma si può fare una selezione con i campioni dei “casi vecchi”) ed entrerò di diritto nella nuova grande competizione europea resistente come la neve al sole siciliano. Anche se non ci sarà il tempo di far sparire le pance ultracinquantenni, anche se schiatteremo dopo il primo scatto, noi campioni di altre epoche saremo lo stesso protagonisti. E la parola per noi conta. 
Non ci tireremo fuori se, contro di noi, ci dovesse essere la rivolta dei tifosi e dei capi di governo. Non ci faremo intimidire. Ci basterà l’appoggio delle borse, con dentro un pantaloncino e un paio di scarpe a comudegghè, anche sfondate. II calcio genuino, originario, non ha bisogno d’altro. 
Cari tifosi contrari alle operazioni economiche come quella della Superlega, tifate per me e non per Lukaku, Ronaldo o Ibrahimovic (che per giocare – e non è una questione economica come la Superlega – pretendono importanti stipendi che le rispettive squadre non sono più nelle condizioni di sostenere). 
Cari tifosi – ho letto in ogni dove – avete esultato alla notizia del ritiro delle vostre squadre dalla famigerata Superlega fondata – a dire dei promotori – per evitare il fallimento delle blasonate società calcistiche alle prese con una crisi senza precedenti. 

Fallita la Superlega e fallite le società, a voi tifosi – ne sono sicuro – senza squadra non rimarrà altro che proporre a gran voce la fondazione di una Supersuperlega per far rinascere i club e riavere una squadra in campo per cui tifare a favore e una per continuare a tifare contro.
Raimondo Moncada 

P.S. Pezzo chiaramente ironico. Si capisce già dalla telefonata a Florentino Perez. È stato lui a chiamarmi e non io che neanche lo conosco.

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