Da non vaccinato mi sento impedito

Sono davvero molto contento. E lo voglio scrivere a imperitura memoria sul mio blog personale.

Non essendo stato ancora vaccinato, in quanto non rientrante in nessuna categoria ufficiale di precedenza o priorità, e pur facendo da testimonial alla campagna vaccinale a tal punto ca stuffavu e mi stuffavu, e pur contrastando i no vax in ogni modo e pur qualche altra cosa, mi sento ufficialmente collocato nella categoria degli impediti, dei limitati, di chi ha le ore contate.
È partito il green pass o lasciapassare o passaporto che consente a chi è stato vaccinato liberi spostamenti in ogni dove e per sei mesi. Chi non è stato ancora vaccinato per spostarsi dal proprio comune di residenza o domicilio verso altre zone di vigenti restrizioni deve ogni volta farsi fare giustamente un tampone da una struttura pubblica o privata accreditata e farsi rilasciare il certificato valevole, giustamente, 48 ore che già sono troppi vista l’aggressività del virus.
E ogni volta così.
Ogni 48 ore.
Che viene l’ansia.
Che mi viene l’ansia.
Fatemi sfogare allora nel mio blog privato:
VOGLIO ESSERE VACCINATO. VACCINATEMI! COSÌ PROTEGGO E MI PROTEGGO.
E fatemi, sempre nel mio privato, domandarmi:
Basta la mia ansia per essere inglobato nella categoria dei soggetti vulnerabili?
O debbo scegliere una delle categorie vulnerabili e farmi venire una bella patologia vulnerabile?
O invecchio di colpo?
O metto sul tavolo e ufficialmente la mia tanto criticata pancia di dimensioni allarmanti?
Attendo, comunque, il mio turno con pazienza in una situazione d’emergenza che capisco e che richiede rispetto e comprensione per tutti.
Non riesco però a trattenere il mio stato d’animo con l’allegria che viene fuori dalla foto perché poi hai come l’impressione che si siano vaccinati tutti.

Raimondo Moncada

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