Vaccini, il complotto 1967


Se dovessero solo sfiorarmi con l’ago e non accettarmi per la puntura, mi toglierò il cervello dalla scatola cranica e lo poggerò da qualche parte fuori e lontano da me per non ragionare più.

Salterò il fosso, con la coerenza di oggi. Diventerò non solo un no vax ma anche un contro vax e vi spiego il perché.

Leggo titoli strani sui social che frequento per vivere. Senza non si può più vivere. E si sta spargendo una voce che mi mi sta provocando brividi di turbamento con i peli superflui che si sono tutti rizzati. Amiche prevessoresse hanno pure scritto ai loro paperotti una circostanziata lettera – rendendo così ufficiale le intenzioni governative. Le vaccinazioni – questo quanto si è capito dall’obiettivo social – arriveranno a pungere dai più anziani centenari e ultra duecentenari fino a chi è arrivato al traguardo dei 55 anni. Non si scenderà oltre, nel rispetto della naturale gradualità dei numeri. Il criterio dell’età e delle categorie vulnerabili non si seguirà più ma si prenderanno in considerazione i ggiovani. Si salterà sic et simpliciter (lo scrivo perché mi è venuto e non per darmi delle arie latine) chi è nato nel 1967 e ha, dunque, 54 anni come chi scrive.

Perché? chiedo.

Perché? ripeto.

Perché? insisto.

Forse perché il 1967 è l’anno in cui sono nato io e anche il marito dell’amica prevessoressa che ha scritto ai suoi paperotti?

Se così fosse, non accetto il meschino complotto e mi ribello.

Mi costringerò a una mutazione genetica, cognitiva, caratteriale, comportamentale. Da testimonial della prima ora dei vaccini, da convincitore dei paurosi che non si vorrebbero per cacazzo vaccinare in attesa che tutto sparisca o che arrivi il siero indolore e senza collateral effects, da strenuo combattente contro dubbiosi, nemici e spiritosi, da distanziatore sociale e indossatore convinto di Dpi, mi toglierò la maschera e farò anche io quello che si consiglia di non fare: mi moltiplicherò subito per provocare solo con la mia persona un bell’assembramento individuale, mi sposterò nelle zone degli affetti che non raggiungo da mesi e comincerò a divertirmi elencando e promuovendo tutti gli effetti collaterali dei vaccini che, con la mia mutazione genetica, considererò letali sponsorizzandoli a più non posso. E comincerò a dire che i vaccini fanno malissimo, che le conseguenze, quelle serie, si vedranno non subito ma fra qualche mese, che meno male che hanno saltato il mio anno di nascita perché così quando sarà fra qualche mese mi riterrò molto fortunato perché rimarranno sulla terra solo quelli del 1967 inseriti non si sa per quale arcana ragione come ultimi nelle vaccinazioni di massa e che non si è arrivati a vaccinare.

VACCINATEMI! Grazie.

Raimondo Moncada

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