La polemica sui tre porcellini e Biancaneve

Sono ancora traumatizzato. Non è possibile. Ho sempre amato la fiaba dei Tre porcellini. Ci sono cresciuto. Mi ha sempre affascinato e tenuto compagnia, anche nei momenti di sconforto. Da piccolino non leggevo altro. Da piccolino chiedevo solo di avere raccontata questa fantastica fiaba. In tv non cercavo altro. E quando sono state inventate le videocassette, ho acquistato tutte le versioni. Per me la fiaba dei Tre porcellini è stata sempre la fiaba delle fiabe, la migliore. 

Ora sapere la fine che hanno fatto i miei porcellini tra mortadella, pancetta, salami, bistecche, salsiccia, zamponi, cotechini, mi provoca un terremoto interiore. 
Da teneri e fantastici porcellini a gustosi e succulenti suini il passo è brevissimo, quasi nullo. E ti cambia un mondo, ti cambia una vita.
Mi aggiungo, dunque, alla furiosa protesta internazionale che ha occupato nei giorni scorsi il dibattito su giornali, tv e social sul bacio del Principe Azzurro a Cenerentola senza il suo preventivo consenso fiabesco. 

Maiale!
Dopo queste mie fortissime affermazioni, lo so, si scatenerà adesso lo stesso pandemonio suscitato dall’articolo scritto per SFGate da Katie Dowd e Julie Tremaine. E che ancora dura. 
Pazienza. Avevo necessità di condividere con tutti il mio trauma infantile. Mi assumo, comunque, ogni responsabilità per le conseguenze della mia presa di posizione confermando allo stesso tempo il mio interesse nei confronti della mortadella, nonostante la tardiva e traumatica scoperta. Sono cresciuto in terra di Sicilia a pani e murtatella. Non è colpa mia. Mi sforzerò di non associare i miei tre teneri porcellini ai tre gustosi suini che un amico malvagio mi ha inviato su Whatsapp dopo una vacanza barbecue in un isolato campeggio già in zona gialla. 
Raimondo Moncada 









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