I copioni di Facebook


I copioni esistono. Su Facebook proliferano. Ti piace il post di un amico o di un amico di un tuo amico che non è tuo amico? Cosa fai? Lo copi paro paro e lo incolli nel tuo stato senza alcuna citazione, senza alcun riferimento all’autore originario che per scrivere quelle parole, per comporre quelle frasi, per dare un senso al concetto con profondità e anche spirito, consuma tanta energia sollecitando il proprio cervello per la necessaria attivazione dei neuroni dell’intelligenza, della fantasia, della creatività, dell’unicità. 

Chi condivide il post non suo pubblicandolo lo fa proprio. Agli occhi dei propri amici è lui l’autore ricevendo ogni complimento possibile con una infinita di reazioni. 

Ho un’amica poetessa, scrittrice, insegnante di Italiano, direttrice artistica del concorso letterario “Raccontami, o Musa”, collaboratrice di Malgrado Tutto, i cui post sono molto seguiti e condivisi. Ce ne sono alcuni sul Covid e sulla scuola che hanno registrato numeri pazzeschi. Lei si chiama Angela Mancuso e oggi, nel segnalare il fenomeno, ha lanciato un appello sul proprio profilo Facebook: 

“Ringrazio di cuore tutti gli amici e gli estimatori che stanno sgamando e mi stanno segnalando tutti quelli che fanno copia e incolla dei miei post e li spacciano per cose loro. Scrivetevi le cose da soli, o voi copioni 🙄”. 
I social hanno fatto diventare grandi pure i copioni. 
Raimondo Moncada

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