San Valentino, attenti al colpo di fulmine

 San Valentino, rose rosse stabilizzate

San Valentino non ha più la maschera. Possiamo celebrare la sua festa per come merita, con amore, a viso aperto e col cuore più palpitante, guardandoci dritti negli occhi e nel resto del nostro aspetto, per lungo tempo nascosto per colpa del virus distanziante. Possiamo respirare a piene narici, in pubblico, anche il profumo di chi ci sta di fronte non più filtrato e depotenziato da mascherine chirurgiche o dalle più soffocanti Ffp2. E possiamo parlare, parlare, parlare, con la bocca bene in vista, facendoci leggere le labbra anche da chi si tappa o ha tappate le orecchie. 

Quello del 14 febbraio 2022 sarà un San Valentino diverso, molto diverso dalle altre feste vissute in pandemia. Per decreto è stato ripristinato il “colpo di fulmine”, l’essere storditi dalla bellezza di una persona, uomo o donna, nella sua interezza, in pubblica piazza, senza più la tapparella antivirus alla bocca e al naso. 

Un salto di qualità nella lotta al Covid e nella riconquista della nostra normalità e libertà d’azione: possiamo passeggiare col nostro amore in qualsiasi luogo pubblico, mano nella mano, e baciarci labbra con labbra quando vogliamo, spontaneamente, senza più toglierci la mascherina che va comunque, per decreto, portata sempre dietro, legata al polso, a un orecchio, alla cintura (in caso di assembramento in piazza, o dentro un negozio, una biblioteca, una libreria, se proprio sale l’irrefrenabile voglia di baciarci, possiamo continuare a farlo anche con la mascherina ben indossata: il bacio non è negato dalla legge). 

Il Covid ci ha tolto tanto, condizionando anche le nostre intimità, i nostri affetti, riducendo le occasioni di incontro, condizionando anche la naturalezza dei primi amori, stravolgendo la vita dei giovani. Non c’è bisogno di una ricerca scientifica per avere l’intuitiva certezza che in questi anni di pandemia, il necessario, salvifico e coattivo uso della mascherina abbia contenuto le scintille d’amore, le infatuazioni a prima vista, i fuochi di passione. 

“Bella!”

Nei momenti più acuti dell’emergenza sanitaria, non si poteva palpitare alla vista del solo dispositivo di protezione individuale e avvicinarci alla persona da conoscere per un primo complimento:

“Che bella mascherina leopardata che ha. Si intona perfettamente con le sue calze e il colore dei suoi occhi”. 

“Grazie, l’ho comprata duecentocinquanta euro con il ricambio degli elastici in regalo”. 

“Ci valgono tutti. E che bel regalo!”. 

“Grazie”. 

“Vedo che è firmata. Ora che ci penso l’ho vista all’ultima sfilata di moda primavera-estate…”.

L’uomo è comunque un animale abitudinario. La sola visione parziale degli occhi ha ugualmente acceso delle passioni. Perché gli occhi, da soli, hanno questo potere magico. In alcuni casi, però, le fiamme si sono spente quando gli infiammati si sono smascherati, si sono al primo incontro tolti la mascherina e hanno così fatto la conoscenza diretta dell’altra metà del volto, quella solo immaginata, non combaciante col pezzetto infatuante. 

L’amore per sua natura è cieco e va oltre l’aspetto fisico, ma ci sono occhi che vogliono la loro parte e se non vedono una bellezza michelangiolesca davanti, misurando col metro la corrispondenza con tutti i canoni classici, non mostrano alcun interesse ad andare più a fondo e a scoprire la duratura bellezza che si cela sotto la sfiorente pelle. 

Dopo le riflessioni sociologiche, con richiami artistici e psicosanitari, ecco alcuni consigli su come celebrare dignitosamente la ricorrenza di San Valentino 2022. 

Gli innamorati di vecchia data, fidanzati o sposati, amanti clandestini e amanti scoperti e bastonati, potranno anche festeggiare mascherati con la protezione individuale, alimentando un amore che già arde di fuoco proprio, facendo arrivare al proprio moroso o alla propria morosa un camion di rose rosse, un diamante da un milione di euro, una collana di perle rare, un nuovo portafogli di finta pelle; e regalandosi, pagando alla romana, nel rispetto della parità dei sessi, una cena romantica con la luce di mille candele e ripetuti brindisi con dell’ottimo vino siciliano. 

Chi a questa ricorrenza arriva scapolo o scapola (nubile) e brama di trovare l’amore per San Valentino, potrà questa volta andare in cerca dell’anima gemella per vie, per vicoli, per piazze, per regie trazzere, sperando nel ripristinato colpo di fulmine, facendosi vedere nelle sembianze pre-pandemia, superando la paura di farsi ammirare per come si è, con tutta la potenza della nostra unicità, senza più nascondere i nostri presunti difetti dietro una mascherina o anche dietro la maschera delle nostre stesse sembianze naturali la cui insicurezza spesso comprime la sensibilissima anima e zittisce la sua melodiosa voce. 
Un ultimo consiglio agli scapoli e alle scapole, soprattutto timidi: occhio al colpo di fulmine e, in caso di botta in testa, lasciatevi andare alla sua carica di mitologica energia avvicinandovi con faccia tosta, ma con la delicatezza di un petalo di rosa, al volto denudato di chi vi ha acceso il fuoco dentro. 

“Sei vaccinata?”

“Sì!”

“Io pure”

“Vuoi il mio green pass?”

“Sì, per tutta la vita”.

“Amore!”


Raimondo Moncada 









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