“A Teresa”, firmato Andrea Camilleri. Non un libro, non una nuova opera, non un manoscritto inedito trovato nel sottoscala dello scrittore empedoclino. Ma una dedica vergata di proprio pugno e con grafia leggibile, morbida, ricercata, non veloce, non frettolosa. Una dedica scritta con tutta l’attenzione possibile, cu tuttu u cori, a tale Teresa.
Una signora?
Una ragazza?
Qualcuno ancora in vita?
Un’ammiratrice?
Una follower?
Una lettrice appassionata?
Una curiosa della vita altrui?
Una collezionista di libri?
Una smaltitrice di biografie?
Domande che mi pongo dopo essere venuto in possesso di un libro su Andrea Camilleri scritto con Andrea Camilleri dal giornalista Marcello Sorgi La testa ci fa dire, edito da Sellerio nel 2000 (sottotitolo Dialogo con Andrea Camilleri).
Il volume, con grandissima sorpresa e tantissima tristezza, è stato trovato in un negozio di libri usati e poi comprato a metà prezzo: chi pena! Un’occasione più unica che rara e di inestimabile valore. Quella firma e quella dedica oggi non hanno prezzo, così come non ha prezzo l’affetto, il legame che si instaura tra due persone. Un libro così va conservato tra le cose più care, da custodire gelosamente in cassaforte e da non mettere per nessuna ragione al mondo nel banco di vendita di un’attività commerciale. È come avere a casa un’opera personalizzata con tanto di dedica e firma di Pirandello, Manzoni, Leopardi, Shakespeare (per modestia non mi cito per evitare le solite battutine e polemiche stupide: ma cu si senti?).
Alcune domande sorgono a questo punto spontanee.
Che ci faceva in quello scaffale di libri usati e a prezzo ridotto un libro con la preziosa firma di Andrea Camilleri?
Perché disfarsi di un libro dedicato e autografato da un grandissimo scrittore?
Forse Teresa ha scoperto dopo la dedica un’antipatia nei confronti di Camilleri?
Forse Teresa avrebbe voluto una dedica con una motivazione del tipo: alla più affezionata e migliore lettrice che come lei non esistono al mondo?
Forse Teresa avrebbe voluto disfarsi di un altro libro e ha sbagliato volume perché senza occhiali?
Forse a Teresa non è mai arrivato il libro che gli ha fatto dedicare un amico durante la sua presentazione?
Forse c’è stato un furto di libri di Andrea Camilleri a casa di Teresa?
Forse Teresa ha perso questo libro e lo ha trovato uno che non essendo Teresa e avendo bisogno di soldi per mangiare lo ha piazzato al mercato dei libri già letti?
Forse Camilleri si è confuso e ha sbagliato il nome della destinataria della dedica che così si è ritrovata in mano il libro di un’altra?
Forse Camilleri ha firmato in tipografia tutte le copie con dediche a caso inserendo tutti i nomi possibili in italiano e in forestiero: a Carmela, a Rosaria, a Lillo, a Peppe, a Jonatan, a Peter, a Heidi?
Forse c’è un gioco sotto e il libro è stato ceduto alle librerie a metà prezzo per farlo giungere a me che un libro autografato di Andrea Camilleri non ce l’ho nonostante abbia letto in sua presenza alcuni suoi libri compreso La testa ci fa dire nella sua Porto Empedocle perché alla fine di ogni presentazione era così assaltato dagli ammiratori da scoraggiare ogni mia legittima intenzione?
Mi piacerebbe credere all’ultima ipotesi. Anzi ci credo e ci credo così tanto, come avviene nei social con le false notizie, che penso proprio che Teresa sono proprio io, nome in codice femminile a ben nascondere la mia virilità che dopo 22 anni rivela il suo vero volto. La testa mi fa dire così! Grazie di cuore, Maestro.
Raimondo Moncada
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