Se fossi donna

Se fossi donna
arderei Raimondo,
non nel senso che lo brucerei
come penserebbe qualcuno,
ma gli darei l’altra metà del fuoco
quella che si infiamma
dentro due corpi abbracciati
che quando sono abbracciati
diventano un solo corpo.

Se fossi donna
sarei una madre,
senza nulla togliere
a chi madre non è
o non si sente
o non riesce ad esserlo.
Una donna per me è madre,
è grembo, è vita, è mondo.

Se fossi donna
sarei una moglie.
Senza offendere nessuno
sarei proprio una moglie,
fidanzata, compagna, amante,
con l’unico grande legame dell’amore,
ricambiato però,
di quello bello, appassionato.

Se fossi donna
non sarei un uomo,
perché ci sono donne
che vogliono essere
o imitare gli uomini.
Sarei solo una donna con le palle
senza nulla togliere
a chi fisicamente le ostenta
come fosse un albero di Natale
in una pubblica piazza.

Se fossi donna
sarei femmina
e non perché ricordo
la differenza di una voce
a partire dalle scuole elementari:
“Maschi con maschi
e femmine e con femmine”;
ma perché mi piacerebbe
rappresentare al massimo livello
la femminilità
che ha un suo perché
e che il virile uomo
non ha e non può avere
e che mi ha sempre preso.

Se fossi donna
mi divertirei a vestire da donna
per esaltare il mio essere donna
con foulard, cappelli,
gonne, collane, orecchini,
rossetti, rimmel,
tacchi a spillo e calze a rete.

Se fossi donna
non farei la voce grossa da uomo;
ne ho sentite di donne
con la voce grossa
e con i muscoli pompati
e non mi sono sembrate donne,
e mi hanno spaventato:
“Ma chi sei?”

Se fossi donna
pretenderei dagli uomini
il rispetto in quanto donna,
moglie, madre,
essere umano
e mi ribellerei
se dovessero calpestare
ogni molteplice volto
della mia personalità;
alzerei la voce,
mi farei aiutare,
e non ci penserei due volte
a lasciare chi mi dice “ti amo”
chi mi porta fiori e regali
chi mi recita poesie
chi mi festeggia pure per l’8 marzo
e mi mette le mani addosso.

Se fossi donna
invaderei il mondo,
pacificamente,
con la mia grazia,
la mia delicatezza,
la mia eleganza,
il mio profumo,
i miei colori,
la mia fermezza,
con tutto quello che sono,
senza essere qualcun altro
senza essere qualcun’altra.

Se fossi donna
sarei anche un uomo
per mostrare agli uomini
cosa c’è nella testa
e nel cuore di una donna,
qual è la sua essenza
e come realizzare la parità,
senza pronunciarla,
senza eliminare
la naturale diversità tra i due sessi,
perché un uomo è un uomo
e una donna è una donna
senza nulla togliere all’uomo
e senza nulla aggiungere alla donna
evitando di essere
o di essere considerati
troppo maschilisti
o troppo femministi.

Se fossi donna
sarei una donna,
senza essere un uomo;
così se fossi un uomo
sarei un uomo
senza essere una donna
e tutto ciò al di là di ogni cosa
perché essere donna
o essere uomo
non dipende dal sesso,
dall’abito bianco,
dal fare i figli,
dal fare il bucato,
dall’essere brava ai fornelli.

Se fossi donna
piangerei il mio uomo
caduto combattendo
per la nostra Madre Patria
violentata dalla forza disumana
di un altro uomo
che si crede uomo
e proteggerei i nostri figli,
i nostri anziani genitori
a costo di lasciarci anche io la vita.
E combatterei,
se fosse necessario,
per la libertà,
unendomi ad altri uomini,
legandomi ad altre donne,
fratelli e sorelle
di pace, di umanità.

Se fossi donna…
ma sono un uomo
e non posso
e non voglio essere una donna;
e celebro la donna
che è donna,
che è riuscita ad essere donna,
ad affermarsi come donna;
tifando per la donna
che lotta
con tutta se stessa
per esserlo.

Raimondo Moncada

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