Il corno di corallo

Corno di corallo di Sciacca


“Perché ha tutta questa urgenza di incontrarmi?”

“Non so…”

Mistero. Mi vuol vedere ma non conosciamo il motivo. O forse Lucia lo conosce e non me lo vuol dire.

“Sì, sì, la incontro, la incontro. Appena mi sento la incontro”.

Sarebbe scortese non incontrare un’amica che ha chiesto di te, del tuo arrivo a Sciacca dopo essersi ripetutamente informata sul tuo stato di salute, sulle terapie, sulla loro efficacia con telefonate e messaggi a Lucia, per non disturbare me.

“Pronto! Raimondo?”

“Sì, sono io”.

“Aspetto da giorni …”.

“Scusa, ti stavo raggiungendo ieri con Lucia ma ho incontrato un amico con cui mi sono messo a parlare di me, di quello che mi è successo, del percorso medico e una parola tira l’altra sono rimasto con lui per quasi un’ora…”

“Vedi che ci dobbiamo vedere al più presto”.

“Sì, se mi sento, vedo se è possibile già lunedì”.

Attendo il fine settimana col pensiero dell’incontro. Ma perché insiste così tanto di vedermi subito? La curiosità si sfama incontrandola.

“Ecco, questo è per te. Non sono superstiziosa, ma questo ti porterà fortuna. Ne hai tanto bisogno. Portalo sempre con te”.

“Ma io non indosso collane, bracciali, orologi, orecchini, mi danno fastidio”.

“E allora mettilo in tasca, nel portafoglio o dallo a Lucia”.

Mette tra le mie mani un piccolo corno scolpito in un rametto di corallo di Sciacca. La tradizione vuole che abbia un doppio potere. Il primo è dato dal corno in sé, il secondo dal materiale, dal corallo di Sciacca, unico al mondo, e che fin dall’origine, mi dice la mia amica, veniva regalato in occasione di nuove nascite.

“Portalo sempre con te” mi raccomanda con un abbraccio così forte da caricare di potente affetto il suo prezioso regalo portafortuna.


Raimondo Moncada

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