Un Natale in paradiso


Un Natale in paradiso, ma non nel paradiso perché c’è tempo, tanto tempo. Una domenica prenatalizia in Sicilia, la mia terra, tra sole, calori e profumi di arance, mandarini, cedri, pompelmi, nespole, fichidindia… appena sotto Piazza Scandaliato, a Sciacca. 

Un’intera mattinata trascorsa dentro il Giardino Scandaglia, una meraviglia a pochi passi pure dal mare, dal porto, bambino tra i bambini, in un’iniziativa di Natale con letture di storie per i più piccoli tramite libri inclusivi in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), un sistema che sostiene la scrittura alfabetica attraverso una scrittura in simboli. Non solo letture, con un pubblico tra l’altro attentissimo e partecipe, pronto a rispondere a ogni domanda di Valentina. 




Si dà vita anche a una animata e vociante caccia al tesoro, tra alberi, antichi attrezzi di campagna e una fontana dove sgorga “l’acqua di l’occhi”, acqua che si dice miracolosa: “Veniva tanto usata dai marinai per lenire il dolore dello sguardo affaticato e recuperare la vista degli occhi bruciati dal sole e dalla salsedine”  – mi racconta Calogero aprendo il rubinetto



Ci sono una trentina di bambini, dai due ai sei anni con l’unica mia eccezione non potendo nascondere i 55 anni segnati nella carta d’identità (proverò più tardi a falsificarli). I bambini indossano cappellini rossi di Babbo Natale con un abbigliamento casual e comodo, a differenza dei genitori che stanno in borghese, con i vestiti della domenica, presenti dall’inizio alla fine in piedi, per vivere da spettatori questa esperienza unica in un luogo speciale, un luogo d’altri tempi che i proprietari, gli amici coniugi Valentina Vitale e Calogero Scandaglia hanno sistemato con amore nel lungo e triste periodo della pandemia, tra un lockdown e l’altro (un tempo, mi raccontano, questo luogo era un’appendice dell’istituto agrario Amato Vetrano e veniva usato come laboratorio di sperimentazione per nuove essenze). 


Ascolto la voce di Valentina che legge un libro in CAA (mentre il marito Calogero corre da un punto a un altro e l’altro caro amico Fabio Piazza si prepara a far partire la caccia al tesoro) e scrivo le mie sensazioni, prestando un orecchio alle storie raccontate e un orecchio alla mia voce interiore che mi confida le emozioni che vogliono tramutarsi in parole. E lo faccio, affacciandomi a una finestra che buca lo spesso muro di protezione e si apre a un quadro illuminatissimo, con una lunga scalinata che scende alla Marina e il vasto mare azzurro col suo orizzonte e quella fetta di porto che ripara i pescherecci. 

Un altro mondo (nel senso di un mondo da favola) dove ti immergi, ti allontani dai rumori, ti rilassi, ti ossigeni, guarisci di bellezza. Il solo odore delle arance mi stordisce e mi ubriaca. Un’esperienza che mi rende felice e mi diverte e mi riscalda ritrovandomi accanto ad amici che non vedevo da oltre un anno e che mi accolgono con ampi abbracci e che mi mettono il Giardino delle Meraviglie a disposizione per qualsiasi mio desiderio. 



Grazie, Valentina, Calogero e Fabio per l’invito, per lo spettacolo, l’esperienza e la medicina domenicale. E complimenti, Valentina e Calogero, per aver realizzato un paradiso in terra di cui ho beneficiato oggi come una medicina, meglio di una flebo di chimica, dentro la Sciaccaterapia in corso ormai da un mese e mezzo. 


Raimondo Moncada 

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