Una serata bagnata di emozioni quella vissuta sabato scorso al Caffè Letterario di Licata. La prima presentazione pubblica del mio libro umoristico “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akragas” mi ha inzuppato di bellissime sensazioni e mi ha caricato di flussi di energia indescrivibili.
La giornata non lasciava intravedere nulla di buono. Il cielo nero metteva di cattivo umore. E una interminabile tempesta di pioggia abbattutasi in tutta la provincia di Agrigento dopo mesi e mesi di siccità deprimeva anche i fiduciosi cronici come il sorridente e speranzoso Budda tibetano.
Le domande sorgevano così spontanee: la gente verrà? Farà la fila? Si strattonerà per entrare al Caffè Letterario? Si raccomanderà per varcare la soglia di Marina di Cala del Sole?
Sfidando lo sfottente meteo, le persone sono venute a piedi sotto la pioggia battente, munite di antifulmini, impermeabili, stivaloni, ombrelli, vestiti anfibi, tachipirine, flebo, antinfiammatori, medici di famiglia al seguito. Un pubblico, prevalentemente femminile, straordinario, ricettivo, partecipe, che alla fine, con mia grande sorpresa, ha richiesto l’autografo sul libro. Sorpresa perché ho dovuto imparare di fretta a scrivere e a mettere la x sul libro facendo la dedica a viva voce.
Grazie di cuore a tutti, specialmente a chi questa mattina si è svegliato con il rubinetto del naso aperto e la febbre a 47.
Grazie a chi ha voluto prendere l’aereo da Mosca per venire a Licata. Grazie a chi mi ha riempito la casa di telegrammi e di sacchetti di spazzatura dopo lo sciopero dei netturbini.
Grazie a chi è venuto con lo yacht, ha posteggiato nel porticciolo turistico di Marina di Cala del Sole e ha assistito alla presentazione del libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” in diretta streaming e sugli schermi giganti all’uopo istallati in tutti i moli del porticciolo turistico di Licata.
Grazie a chi ha voluto interrompere i campionati di calcio per paura di non avere pubblico negli stadi e davanti la tv.
Grazie ai due giovani titolari del Caffè Letterario, gli imprenditori, Giuseppe Patti e Alfredo Quignones, per avermi voluto ospitare in un luogo unico che merita grandi fortune.
Grazie alla scrittrice e poetessa Angela Mancuso che ha promosso e organizzato la serata e con cui ho piacevolmente conversato, raccontandomi a cuore aperto e raccontando delle mie opere fin dalla loro folle genesi.
Grazie al cantautore Cesare Lo Leggio e al chitarrista Tommaso Minacori per avermi voluto onorare della loro splendida musica.
Grazie a padre Zeus che con i fulmini, dopo un anno di sole, dico un anno di sole, ripeto un anno di sole, ci ha messo alla prova. E bravo Zeus!
Noto che l’indomani, domenica, il sole è ritornato a brillare, per tutta la giornata, alla mia faccia.
E bravo Zeus, veramente bravo.
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