Il bimbo che raccoglie tappi per costruire un acquedotto in Africa

C’è un bambino di otto anni a Sciacca che si è messo a raccogliere tappi. Non persone di bassa statura. Ma proprio tappi, tappi di plastica. Tappi di bottiglie. Questo bambino straordinario si chiama Mattia, Mattia B.
Da quando frequenta il catechismo, Mattia si è messo in testa di aiutare altri bambini meno fortunati di lui che non hanno acqua, ma solo bottiglie vuote. Raccoglie tappi di plastica per costruire un acquedotto in Africa, in Tanzania, paese con gravissimi problemi di approvvigionamento idrico. Acqua significa vita.
Mattia raccoglie i tappi a casa. Li raccoglie nel campetto di calcetto. Li raccoglie in ogni dove. Ecco perché familiari e compagnetti hanno cominciato a trovare le bottiglie di acqua e le bottiglie d’aranciata e coca cola prive della chiusura ermetica.
Peccato che le lattine non abbiano tappi di plastica perché aiuterebbero Mattia in questa sfida, difficile, ma non impossibile. Ormai si è lanciato ed ha coinvolto anche i genitori che si sono messi a raccogliere tappi ovunque. Non vedono altro. Non pensano ad altro. Hanno i tappi stampati sull’iride degli occhi e sui vetri degli occhiali. Ed in questa sfida hanno coinvolto amici, conoscenti e colleghi di lavoro ben disposti a dare una mano.
Camminano con sacchetti di plastica che riempiono durante la giornata, raccogliendoli al bar, negli uffici pubblici, per strada. Ogni occasione è buona. La vita è diventata un tappo per realizzare il sogno di Mattia. Di tappi ce ne vogliono tanti. Troppi. Vorrebbe almeno riempire la sua cameretta. Perché per costruire un acquedotto occorre accumulare tanti tappi. C’è chi li compra per riciclarli.
La mania di raccogliere tappi per regalare un sorriso si sta diffondendo in tutto il mondo. C’è un servizio sul periodico Focus. In Italia, leggiamo, le raccolte di tappi sono coordinate dalla Caritas.
Aiutiamo allora Mattia nella sua sfida per regalare un sorriso ai bimbi africani meno fortunati che per trovare un po’ d’acqua si fanno a piedi chilometri e chilometri. Raccogliendo tappi, poi, eviteremo l’inquinamento dell’ambiente nel quale viviamo. 
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