Punteruolo rosso alla fame, adozione dopo rottura palme

Adottiamo un punteruolo rosso. Sta morendo dalla fame. Il cibo non basta più e i punteruoli sono diventati tanti, troppi. In pochissimi anni hanno occupato la Sicilia e poi il resto dell’Italia. Si sono domiciliati dentro il tronco delle palme dove hanno messo su famiglia. Si sono felicemente accoppiati e si sono felicemente proliferati. I punteruoli hanno superato in numero di accoppiamenti e di cittadini residenti l’umana popolazione indigena. Ora, dopo anni di bella vita, lanciano dalla Sicilia un grido disperato: “Nni rusicamu tutti cosi, puru li radichi!”
Dopo tanti anni nell’isola, parlano in siciliano. “Nni rusicamu tutti cosi, puru li radichi”significa per dovere di chiarezza comunicativa: “Ci siamo spolpati tutto, pure le radici”. Le poche palme rimaste in piedi sono come un osso buttato a distanza di sicurezza in un canile che ospita animali randagi senza cibo da anni. I poveri punteruoli rossi stanno, dalla fame, cominciando a perdere colore. Da rossi sono diventati bianchi dopo avere per anni ed anni rotto le palme (dicasi: rotto le palme!). L’unica soluzione, per salvare loro il colore della pelle e la vita, è quella di farli mangiare. Chi ha un pezzo di palma superstite, anche una palmina domestica o da serra o in vitro, può farsi avanti. Basta poco. Ci vuole solo cuore. Che importa se Sanremo è rimasta senza palme come gli uomini con poca virilità.  
Aderiamo in massa alla campagna: “Adotta un punteruolo rosso”.   

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