La parte di una parte è sempre una parte

La parte di una parte è sempre una parte. Il tutto del tutto non può essere un tutto. Al disopra del tutto c’è un altro tutto. Un tutto tutto non ci può essere o, meglio, non si può concepire.

Al di sotto di una parte c’è un’altra parte. Tra il tutto e una parte di mezzo c’è sempre una parte.

Una parte del tutto è sempre una parte. E il tutto di una parte?
Il tutto di una parte è sempre un tutto, non ci piove. E’ il tutto di una parte. Sempre il tutto, ma di una parte. Mentre una parte del tutto, è sempre una parte. Anche se del tutto.
Tutto chiaro? Forse solo una parte.
Ripetizione di tutto. Una parte di una parte è sempre una parte. Anche una parte del tutto è sempre una parte. Il tutto di una parte è sempre tutto, ma di una parte.

È la teoria del tutto e della parte della relatività relativa. La relatività è 
relativa. Solo il tutto è onnicomprensivo. Neanche Albert, Albert Einstein, aveva queste certezze. Per Einstein, anche tutto il concetto del relativo era relativo. 

Il tutto? Quale tutto? Non riusciremo mai a onnicomprenderlo. Possiamo arrivare a comprendere solo le parti, forse. Le possiamo ritagliare a nostra misura, a misura della nostra parziale comprensione. E poi le appiccichiamo all’infinito, cercando di giungere al tutto. Come una busta di coriandoli.

Rai 

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