Mi prendono per folle. Per una passeggiata, in silenzio. “Ti ho visto, ieri sera. Ero in macchina. Ti ho salutato, ma eri troppo preso. Che facevi tutto solo?”. “Ho visto passarmi accanto una macchina, come tante altre. Dentro ho poi riconosciuto un volto che ti poteva somigliare. Scusami se non ti ho salutato. Ma la... Continue Reading →
Se non hai nulla da dire non dire neanche…
- Se non hai nulla da dire, non dire neanche: Se non hai nulla da dire, non dire neanche: Se non hai nulla da dire, non dire neanche: Se non hai nulla da dire, non dire neanche: Se non hai nulla da dire, non dire neanche: Se non hai nulla da dire, non dire neanche:... Continue Reading →
Se ti hanno visto, ti hanno già messo in gabbia
Se ti hanno visto educato all’immobile fissità, non puoi permetterti di saltellare come una scimmia.Se ti hanno visto muto come un pesce, non puoi permetterti di aprire bocca e parlare.Se ti hanno visto col muso, serio, non puoi permetterti di mostrarti sorridente.Se ti hanno visto con in mano un martello, non puoi permetterti di presentarti... Continue Reading →
Il guru e le palle piramidali che si alzano da terra
Un guru è un guru. Lo segui in quanto guru. Ci credi a occhi chiusi, perché quello che dice il guru è vebbo. Anche se dice che una palla è un cubo che rimbalza, tu no hai dubbi: "Lo ha detto il guru, è così: è il vebbo". Tutto diventa a forma di cubo. I tuoi... Continue Reading →
Così è se vi pare. I parenti capiranno?
Proprio dietro il sottile strato della parvenza c'è lo spesso strato della realtà. A prima vista, realtà e parvenza si confondono, sembrano lo stesso strato. Osservando, vien fuori che non tutto è realtà. Come non tutto è parvenza. Non tutti, dunque, sono reali e non tutti sono parventi. La verità è anche un'altra. Abbiamo il potere di... Continue Reading →
Non si può piacere a tutti, neanche ai cani che ci abbaiano
Per piacere. Non a tutti possiamo piacere. Piaci ad alcuni e non piaci ad altri. Piacere a tutti sarebbe il massimo del piacere. Ci puntiamo. Ma non ci riusciamo. Nessuno ci riesce. Ne ho ogni giorno la conferma. Neanche le star, neanche i cervelloni, neanche i capipopolo, neanche i santi. Solo i dittatori piacciono palesemente a... Continue Reading →
Sono spazzatura, ma attendo l’attestato
Come spazzatura varrò di più. Ne sono convinto. Lo dico per tirarmi su. Decidiamo tutto noi. Siamo quel che pensiamo e vogliamo essere. C'è però da attendere l'attestato ufficiale. È importante. Aspetto con ansia il prossimo giudizio di una delle agenzie di rating internazionale mondiale universale riconosciuta accreditata. Come esseri umani, abbiamo bisogno di essere considerati. Il sogno... Continue Reading →
Di ccà ti trasi e di ddà ti nesci
Sento. Le mie orecchie sentono. Ci sono volte, però, in cui non sentono o non vogliono sentire. Lo sento. Come sento ogni volta la voce che mi dice: "Di ccà ti trasi e di ddà ti nesci". È una voce che parla siciliano, la mia voce di dentro. La sento. Sempre. E mi stordisce. Raimondo Moncada
Sapere di non sapere e di sapere
So di non sapere. E so di sapere. Quello che so so di saperloE quello che non so so di non saperlo. Dunque so. Boh! Non so. R. M.
Siamo quel che siamo, voci del verbo essere
Non siamo quello che siamo per gli altri. E gli altri non sono quello che sono per noi. Siamo pure quello che non siamo per noi. Siamo. E questo basta. Siamo quello che siamo. Siamo quello che ci sentiamo di essere e quello che sentiamo che possiamo essere e ancora non siamo. Siamo. Ma non... Continue Reading →