Una storia speciale, perché c’è un ragazzo speciale e perché ci sono due genitori speciali. Il ragazzo speciale si chiama Rosario. Il padre speciale si chiama Pasquale e la mamma speciale si chiama Rossana.
Una storia d’amore, che mi ha colpito ed emozionato.
Rosario è protagonista di un progetto pilota di “Inserimento lavorativo protetto” per ragazzi con la sindrome di Down. Rosario ha 20 anni e ha frequentato regolarmente e con profitto le scuole di ogni ordine e grado, dalle obbligatorie alle facoltative, diplomandosi nel 2013 al liceo scientifico statale “Martin Luther King” di Favara.
È l’orgoglio dei genitori e delle sorelle, Martina e Chiara, che lo seguono fin dal suo primo respiro, nella crescita e nella sua formazione umana, culturale, sociale e, ora, anche professionale. Dopo la maturità, è rientrato a scuola non più come studente ma come lavoratore. Dall’inizio del nuovo anno scolastico, Rosario collabora con la segreteria dell’istituto, con delle mansioni precise che svolge con diligenza. Ha accanto un tutor dell’Associazione Famiglie Persone Down, una psicologa che, con schede di valutazione, registra tutte le “conquiste” di autonomia di Rosario per dare più valore al progetto e dimostrare con prove sul campo lo straordinario valore dell’iniziativa unica nel suo genere in provincia di Agrigento.
Dopo un attimo di sbandamento per il cambio del ruolo, da studente a lavoratore della scuola, Rosario si sente ora realizzato. “E’ rinato – mi dice il padre -. Si alza ogni mattina col pensiero.
Ha di nuovo uno scopo
nelle sue giornate
ed è questa la cosa più importante
”.
L’obiettivo è la continuità dell’esperienza e il coinvolgimento delle Istituzioni: il Comune, la Provincia, il Provveditorato agli Studi. Pasquale e Rossana, hanno dovuto lottare un anno per avviare il progetto: “C’era troppo scetticismo e burocratismo da superare. Alla fine, un protocollo d’intesa tra il liceo “King” e l’Associazione Famiglie Persone Downe si è dato inizio al progetto a cui teniamo molto”.
Con Pasquale, Pasquale Arnone, ci siamo ritrovati dopo trent’anni tramite Facebook. Ci siamo conosciuti a Palermo, nel periodo universitario. Stiamo parlando di quasi trent’anni fa. Un ragazzo d’oro, fidanzato da tempo con la ragazza che poi – ho saputo adesso – ha sposato e con la quale ha messo al mondo tre splendidi figli.
Il 26 ottobre è il suo quarantaseiesimo compleanno. Facebook me lo segnala tra gli eventi. Gli invio un messaggio di auguri. Mi ringrazia e mi porta subito a conoscenza di un convegno a Favara che ha organizzato assieme al presidente dell’Associazione Famiglie Persone Down Giuseppe Rocca di Palermo: “Sulla scia del successo della trasmissione Hotel a 6 Stelle,
con l’AFDP voglio sensibilizzare istituzioni
, famiglie
e attori sociali del territorio”.
Nel suo profilo Facebook pubblica la locandina del convegno e l’accompagna con una personale illustrazione: “Ad un mese dall’inizio dell’esperienza di “Inserimento Lavorativo Protetto” di Rosario, presso il Liceo Statale ‘Martin Luther King’ di Favara, mercoledì 29 si terrà un incontro-dibattito tra famiglie, istituzioni e associazioni sul tema: ‘Il lavoro come strumento per favorire l’autonomia e le capacità relazionali e funzionali dei giovani Down’.
Crediamo che l’inserimento lavorativo protetto, alla fine del percorso scolastico, sia un efficace strumento per favorire lo sviluppo delle capacità relazionali e funzionali dei giovani Down e per garantire l’acquisizione di una vera esperienza nel mondo del lavoro”.
Lo sviluppo e la continuità del progetto è fondamentale sia per Rosario che per altri ragazzi. “Abbiamo voluto organizzare questo momento di confronto – mi dice Pasquale – per sensibilizzare le istituzioni ma anche l’opinione pubblica. Vogliamo far capire che la sindrome di Down non esclude la possibilità di dare il proprio contributo lavorativo concreto. Ringrazio il dirigente del liceo Salvatore Pirrera che ha appoggiato subito l’idea del convegno e tutto il personale della scuola che ha accolto e sta sostenendo l’esperienza di Rosario con amore”.
Pasquale mi invia anche una email in cui mi spiega nel dettaglio tutto: “Oltre al “perché” lavorare, l’incontro del 29 sarà incentrato sul “come” operare per raggiungere un risultato di successo. I ragazzi e le ragazze down devono da un lato “imparare a lavorare” (la percezione di sé e del nuovo ruolo) ed dall’altro “imparare un lavoro” (acquisire competenze) e la figura del tutor nei progetti di inserimento lavorativo protetto risulta determinate.
Anche da noi si può. E’ questo il messaggio che vogliamo lanciare, un messaggio di speranza alle famiglie, ai giovani e ai futuri giovani down“.
Sul profilo Facebook noto la locandina dell’evento condivisa da Martina che scrive: “Sono fiera dei miei genitori per aver creato questo bellissimo progetto e di mio fratello che lo sta mettendo a frutto con successo”.
Anche io sono fiero di Pasquale, di Rossana e di Rosario. Ed è per questo che mi sono permesso di scrivere questa storia, col cuore, da amico e da papà, sul mio blog, per come si è sviluppata attraverso un rosario di messaggi privati su Facebook.
Per la cronaca, il convegno si terrà mercoledì 29 ottobre 2014, con inizio alle ore 10,30, nell’aula multimediale del liceo “Martin Luther King” di Favara, in Viale Pietro Nenni, al numero 136. Nella locandina, l’elenco di chi parteciperà all’incontro.
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