Il contagio dei camminatori, con un popolo in fuga

Mogli che lasciano i mariti. Mariti che si separano dalle consorti. Genitori che abbandonano i figli a casa. Per ritornare migliori. Uniti e solidali, come in guerra, dalla stessa parte. Convinti di vincere la battaglia quotidiana, con la pace dentro. Si vince e si rientra a casa, nella normalità. Scarichi, ma arricchiti. 

Succede a Sciacca, la città dalle miracolose acque termali. Da un anno monta sempre di più il fenomeno dei cosiddetti “camminatori”. Ha preso piede quasi all’inizio dello scorso anno, intorno a febbraio 2014, quando un ristrettissimo gruppo di amici ha pensato bene di lanciarsi in questa nuova e rivoluzionaria avventura, in fuga dalla schiacciante routine. Persone normali, appesantite dalla sedentarietà, che un bel giorno hanno aperto gli armadi e recuperato impolverate tute e scarpette da ginnastica, hanno spento la tv e si sono messe a camminare ad andatura sempre più veloce.

Da allora, di giorno in giorno, di mese in mese, con un contagioso passaparola, quel gruppetto di amici è diventato un esercito agguerrito. Che marcia, per stare bene con se stessi e con gli altri: è questo il trofeo. A Sciacca c’è ora un popolo di camminatori che si dà appuntamento la sera alle 20,45 nel nuovo quartiere di contrada Perriera per poi incamminarsi, a passo sempre sostenuto, lungo percorsi improvvisati ma suggestivi, decisi sul momento, illuminati dalle luci artificiali dei Led.

Due sere a settimana, il martedì e il giovedì, a cui si è aggiunto da qualche settimana anche un terzo appuntamento: la domenica mattina per camminate fuori porta.

“Siamo in tanti”, mi dice un amico aggregatosi da poco ed entusiasta dell’esperienza. “Impiegati, casalinghe, professori, operai, commercialisti, muratori, addetti di supermercato… Di tutto, di più. Di qualsiasi età e di qualsiasi posizione professionale e sociale. Ci unisce la passione, il piacere di una salutare passeggiata, che fa bene al corpo e fa bene alla mente. Scarichiamo le tossine che ci avvelenano, consumiamo calorie di troppo che ci fanno ingrassare.

Sudiamo, ci divertiamo, saldiamo amicizie, riscopriamo le meraviglie della nostra città. Tutto questo a piedi e non in macchina, in un tempo che si rallenta come qualche decennio fa, senza la distrazione dei cellulari, in contatto con la nuda terra e le antiche mura”. 

Il martedì e il giovedì sera si sceglie un percorso urbano, dentro la città. Si preferisce il centro storico perché si presta con i suoi saliscendi, le sue scalinate, i suoi stretti vicoli, le sue piazze, i suoi paesaggi sempre cangianti: San Michele, il castello Luna, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Scandaliato, Viale delle Terme, la Marina…

C’è gente che aspetta il nostro passaggio affacciata alle finestre e ai balconi. È diventato uno spettacolo vedere passare negli stretti vicoli un centinaio di persone in marcia, che camminano a passo veloce, apparentemente senza un perché, squarciando il silenzio della notte”.

In base ai saliscendi, alle difficoltà del tracciato, alle riserve di fiato, all’età dei partecipanti, si coprono fino a 12 chilometri in un’ora e mezza. Di giorno in giorno, le prestazioni migliorano. Ma non è questo che conta.   

La domenica mattina sono di meno. La partecipazione si dimezza. E si decide, se il tempo permette, di uscire fuori città. L’ultima escursione ha avuto come destinazione la località balneare di San Giorgio, non per comode strade asfaltate, ma attraverso itinerari accidentati di campagna, a riempirsi i polmoni con i profumi dell’azzurro mare. 

I camminatori col tempo si sono pure organizzati. Hanno una pagina e un gruppo chiuso su Facebook “Camminare per passione” e hanno anche un gruppo chiuso su WhatsApp per comunicazioni veloci. Condividono pure iniziative di solidarietà, come è successo lo scorso Natale. 

Un popolo in marcia, per ritrovarsi e riempirsi di vita, di salute, di storia, di natura, di umanità.

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