Le estrapolazioni che cambiano il senso della vita

La vita non merita di essere vissuta”. Non si può affermare una cosa del genere estrapolando un concetto di così potente portata da un contesto ben più articolato e completo che, forse, se riportato nella sua interezza, farebbe perdere del tempo prezioso in una comunità che si nutre di velocità ed efficacia nei contenuti. 

Dire: “La vita non merita di essere vissuta” attira inevitabilmente l’attenzione dei più e se lo lasci così va più che bene e raggiungi lo scopo di raggiungere i più. Riportiamo, per coscienza, anche a costo di appesantire il messaggio, anche a costo di farci leggere da quei pochi che sono arrivati a leggere fino a questa virgola, l’intero concetto: “La vita non merita di essere vissuta senza l’aria che ci circonda, senza il sole che ci riscalda, senza il mare che d’estate ci rinfresca, senza i fiori che ci profumano l’esistenza, senza la pioggia che bagna la terra e fa uscire i babbaluci (sicule lumache) con quelle corna che vedi ovunque e ti fanno pensare al sughetto con le patate che tua mamma, che tua nonna, ti facevano trovare a pranzo dopo la scuola o a cena dopo la partita a pallone con gli amici”.
Per i superstiti che hanno resistito alla lettura e sono arrivati fino a quest’ultima riflessione, mi permetto di aggiungere che così, con tutto il virgolettato, la frase ha un altro senso, non interpretato, non censurato, non filtrato, non mediato, non estrapolato. Ha il senso di chi ha semplicemente rievocato una innocente memoria adolescenziale della propria storia, senza secondi fini. 

Raimondo Moncada 
www.raimondomoncada.blogspot.it 

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