La dolce scoperta del dialetto! Anche la Nutella recupera e valorizza la lingua madre, la lingua della nostra terra, dei nostri nonni. Nelle etichette dei barattoli, in omaggio alla nostra lingua, il siciliano, troveremo parole come “agghiurnàu”, “arricrìati”, “cchi lustru!”, “chi dici?”, “ciatu miu”, “cumpà”, “scjàlati”, “Biddizza”.
Aspettiamo solo l’etichetta “Chi nicchi e nacchi” che dà il titolo alla pubblicazione, orgogliosamente tutta in siciliano, di Raimondo Moncada. “Chi nicchi e nacchi” arriverà pure sulla Nutella, siamo fiduciosi.
La campagna a favore dei dialetti italiani si chiama “Dialettichette” e ha come slogan “Nutella parla come te”. Nel sito della cioccolata da spalmare più famosa al mondo, leggiamo: “In Italia c’è una lingua speciale che cambia da Nord a Sud, da una regione all’altra, addirittura a pochi chilometri di distanza. Ogni volta che la sentiamo ci emoziona, ci diverte e ci sorprende quando meno ce lo aspettiamo. Questa è la magia dei dialetti”.
L’Italia è stata suddivisa in sedici aree geografiche. La lingua siciliana è proprio nell’ultima che comprende le città di: Palermo, Trapani, Agrigento, Enna, Caltanissetta, Catania, Siracusa, Ragusa, Messina.
Nutella ha coinvolto un team di docenti esperti in dialettologia, per rintracciare le espressioni dialettali più “entusiasmanti”. Il progetto ha selezionato 135 espressioni diventate tutte etichette adesive da applicare al vasetto.Tra i consulenti linguistici che ha fornito il proprio valido contributo anche il professore Roberto Sottile, ricercatore nel Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo dove insegna Linguistica italiana, autore del libro Il dialetto nella canzone italiana degli ultimi venti anni, apprezzato lo scorso anno alla Fieria di Barbarà di Alia, in una conversazione, lezione, concerto con i maestri cantautori siciliani Francesco Giunta e Ezio Noto. Riportiamo un commento che il professore Sottile ha postato sul proprio profilo Facebook: “Che dialetto sarebbe con Nutella? Così, alla fine, siamo “sul mercato”. Si è tanto parlato quest’estate di ‘spendibilità dei saperi umanistici’: una decina di dialettologi di diverse università, coordinati da Francesco Avolio, abbiamo aderito alla proposta della Ferrero di scrivere le etichette nei vari dialetti italiani. Adesso, coordinati da Matteo Rivoira stiamo “traducendo in dialetto” alcune parti del sito web della Ferrero: c’è d’arricriàrisi! Quello che sta facendo Nutella per i dialetti forse neanche i dialettologi in oltre cento anni di attività”.
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