Bissiamo il Capodanno, firma e salva il 2 gennaio

Campagna per salvare il 2 gennaio. 

Ogni anno (e non “hanno” come scritto in prima stesura con l’acca di accademia) tutti nel mondo esauriscono la propria voglia di divertimento, di desiderio e di auspicio il primo giorno dell’anno. La sera del 31 scassano a cena l’inumano e la notte non dormono: ballano in discoteca o a letto per il mal di stomaco. Chi non balla è alla ricerca disperata di citrato, biochetasi, acqua con l’alloro, angoli urbani suggestivi per vomitare. E tutto un rinchiudersi in bagno e disfarsi di cardi, lenticchie, cotechini, carciofi, arancine, cannoli, cassate siciliane, litrate di buon vino, casse di gazzose che le gazzose fanno digerire (almeno così si dice).
La mattina e il pomeriggio dell’1 gennaio l’umanità o dorme o vastimìa in ospedale: “Lassatimi moriri!”. Qualcuno esce solo la sera, ma per vedere solo chi è uscito. Chi è riuscito a dormire la notte fa a pugni al botteghino del cinema per contendersi l’ultimo posto libero.

Il 2 gennaio, dopo quanto accaduto l’1, arrivi scarico. Senza desideri, senza voglia di fare, di organizzare, di aprire gli occhi, di alzare la testa dal caldo cuscino, di uscire di casa. Non sai cosa fare. Non lo consideri neanche. Non gli dai la dignità del giorno. 
Da qualche anno si sono inventati gli sconti anticipati. Questo per dare uno scopo alla gente e risollevare il morale del 2 gennaio. 
Ma da un po’ non c’è più il movimento sperato. Questo per colpa del poco interesse per i primissimi saldi. La gente sa che sono sconti finti. Che deve aspettare gli scontoni veri. Perché il 2 gennaio si comincia con timidi assaggini: il 10 o il 20 per cento. Dopo qualche giorno si arriva gradualmente a saldi più sostanziosa anche su capi del dopoguerra: del 50 e del 70 per cento. Bisogna avere solo pazienza. Tenere a bada le mani. E affollarsi solo il giorno quando verrà affisso il cartello: “Oggi sconti oltre il 100 per 100: chi compra da noi verrà pagato”. 
Qualcosa bisogna fare per salvare il 2 dell’anno. Fallito il tentativo degli sconti, bisogna proporre una ricorrenza che riesca a unire in un’unica festa l’intiera umanità. Considerata la vicinanza al primo dell’anno viene allora spontaneo proporre a chi di competenza il Bis di Inizio Anno con ben due giorni di Capodanno invece di uno: due cenoni, due discoteche, due mal di pancia, due giochi d’artificio…
Se hai anche tu a cuore il secondo giorno dell’anno, condividi la sensata proposta: firma dentro di te la petizione per estendere il Capodanno al 2 gennaio. 
Salviamo i trascurati giorni dell’anno: diamo vita a ogni nostro giorno. 

Raimondo Moncada
www.raimondomoncada.blogspot.it 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Proudly powered by WordPress | Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.

Up ↑