In arrivo grandine di capuliato

Città incenerite, come Pompei ai tempi di Pompei. 

Una nuvola nera avvolge le stanche case, con un’odore petrolio che scivola, grasso, dai muri inumiditi da una giornata resa rovente dal sole, dalle scampagnate e dal fremito di uscire dal quotidiano e dal social passatempo. 

Nel silenzio stralunato della sera, in un interminabile lunedì di Pasquetta, con le strade ancora senza le gomme di auto in movimento, cogli e annusi. 

La campagna ha esondato ore e ore di barbecue fumante e chi è rimasto nella urbana solitudine è stato costretto a mangiare pur non mangiando, in lontananza, nuvole di carne arrostita (c’è anche quella tenera sacrificale degli agnellini?). 

Satolli di fumo condito! 

Tra poco pioverà. E non si annuncia nulla di buono. 

Gli esperti di meteo nostrano annunciano una tempesta di bistecche rivoltate sulle griglie ma rifiutate, continuamente rifiutate, per stomachevole saturazione. 

I cani attendono grati, agli angoli dei vicoli deserti e semibui, grandine di capuliato. 

Raimondo Moncada 

www.raimondomoncada.blogspot.it 

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