Ascellario, idea rivoluzionaria

Nasce ad Agrigento l’idea di un ascellario. E nasce su Facebook, tra un post e un commento. A qualcosa i social servono. Oltre l’odio si coglie qualche sprazzo di genialità. Ed ecco uscir fuori un’idea che potrebbe rivoluzionare le estati, o comunque le calde stagioni di tutto il pianeta. Perché se tradotta in pratica, l’idea andrebbe a risolvere un problema di miliardi di individui e delle loro circostanti collettività.
L’idea è venuta commentando timidamente, poco dopo l’alba, tra un occhio chiuso e l’altro semiaperto, un post della dottoressa (e mia amica al di là di Facebook) Simona Carisi. Simona ha pubblicato un’immagine di copertina con la scritta: “D’estate dovrebbe essere proibito uscire con le ascelle”.




In questo cartello si evidenzia tutto il dramma che vivono persone come me, come tanti, portatrici insane di ascelle ululanti. Spesse volte sei privo di uscire di casa. Troppi ululati. Provi in tutti i modi di zittirle, ma non ci puoi fare nulla. E se esci con loro, alterate, alteri anche lo stato d’animo di chi ti sta vicino, ma anche lontano.
E lo Stato che fa? Sta a guardare? Si interessa solo di barche a mare e non invece delle ascelle dei propri cittadini disperati ed emarginati? Costretto a emigrare in quei paesi del mondo (ormai pochissimi!) dove le ascelle ululanti per fortuna non sono ancora state messe al bando.
Prima di illustrarvi l’idea, trascrivo l’illuminante discussione tra me e Simona nel suo profilo Facebook.
Io: “Io ne farei volentieri a meno”.
Simona: “Io pure!! Ma a chi servono? E hanno pure i peli! Ormai si sono evolute, sono indipendenti! Neanche ci difendono più!”
Io: “Mi capita una cosa strana. Ci sono certe calde mattine che mi sveglio senza ascelle. Ormai fanno quello che vogliono. E loro, le ascelle, piene di sé, sono stese come i panni, nelle “curdine” della vicina per profumarle dispettosamente tutta la biancheria”.
Ecco allora la tanto attesa idea geniale che risolverà finalmente e con un investimento ridicolo il pobblema di tante generazioni. Basta solo un luogo, la collaborazione e tanta buona volontà.
L’idea è quella, accennavamo all’inizio, di creare un ascellario che potrebbe diventare anche motivo di attrazione turistica oltre che momento ricreativo, come l’acquario di Genova. Pensiamo anche al ritorno economico e ai posti di lavoro che creerebbe e a tutto l’indotto. Ogni città dovrebbe munirsi di una struttura con tanto di insegna luminosa e gigante “ASCELLARIO” ove il portatore va a depositare al mattino le proprie ascelle, dandole in consegna a un operatore specializzato. Il portatore andrà via e le ascelle saranno esposte in speciali porta ascelle e, classificate, con tanto di illustrazione didascalica che ne illustra le forme e le caratteristiche emanazioni diverse per ogni coppia di ascelle, a beneficio dei visitatori, amanti di ascelle, che non mancheranno ad arrivare e a moltiplicarsi anche per un semplice selfie con le ascelle più apprezzate.
Al cittadino che al mattino lascerà le proprie ascelle, per girare fresco fresco l’intera giornata, l’Ascellario al suo ritorno gli corrisponderà una percentuale degli incassi che saranno maggiori o minori sulla base del numero dei nasi che si si avvicineranno o degli scatti fotografici.
Non è un’idea rivoluzionaria? Grazie, Simona.
Raimondo Moncada

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