Corde tese e passi, Gulino conquista Palermo


Ponti di colori, di forme, per un cammino verso la bellezza. Franco Accursio Gulino ha inaugurato la sua nuova mostra in Sicilia, a Palermo, a Palazzo Belmonte Riso, in Corso Emanuele 365. 

Dopo Montecarlo e tante altre sedi nel mondo dove ha esposto, Gulino riapproda nella sua Sicilia con una esposizione che raccoglie la sua recente produzione dal titolo Corde tese e passi. 

A organizzarla, come un regalo di Natale agli amanti dell’arte provenienti da ogni dove, due prestigiosi enti: la Fondazione Orestiadi di Gibellina e il Museo regionale d’arte moderna e contemporanea di Palermo. La mostra, aperta fino al 12 gennaio 2020, ha come curatori Valentina Di Miceli ed Enzo Fiammetta. 

Presenti all’inaugurazione, a rendere omaggio all’artista, importanti personalità del mondo dell’arte, della cultura, di varie istituzioni, di Palermo, della provincia di Agrigento e di Sciacca, la sua città, il luogo nel quale ogni notte si ritira in punta di piedi dal mondo degli umani per creare. Gli altri chiudono gli occhi mente lui li apre. Perché Franco Accursio Gulino crea di notte, quando il mondo fa silenzio, quando il mondo non lo disturba, quando il mondo spegne tutto e si sente solo la vibrazione dell’aria. 


Lui, solo nel suo studio, con i suoi pennelli, i suoi colori, le sue tele, attraversa la dura parete e va al di là, come un sacerdote dotato di poteri magici accolto nell’atelier della Divinità dell’Arte, tra i pochi ammessi e ben voluti. Perché non dipinge col senno da uomo e nella limitatezza spaziale e temporale dell’uomo. Altrimenti non sarebbe continuamente all’opera, continuamente attivo, continuamente ispirato, continuamente nuovo, continuamente diverso rispetto a tutti noi comuni mortali (guardandolo in volto, noti un qualcosa che gli altri non hanno). È una potenza della natura, una energia che ogni notte esplode. 


Un vulcano è stato definito, accostandolo a Ferdinandea: un vulcano che non si lascia dominare e condizionare dagli uomini, che emerge quando vuole e che continua a essere in attività per i fatti suoi, sotto la terra degli uomini, lontano da occhi indiscreti, libero. C’è, ma non c’è. 

Franco Accursio Gulino c’è, come ci sono le sue vulcaniche creature, magma divino che devi far sciogliere dentro di te e capire con un altro animo, con un altro corpo, con un’altra testa, non sicuramente umani. 

Basta un niente per ritrovarsi in un mondo tutto nuovo, tutto da scoprire, da decifrare, da accogliere. È l’arte! Sono gli artisti che viaggiano senza alcun biglietto, senza alcuna prenotazione, senza alcuna fila, e noi viaggiamo con loro, senza aereo, approdando in mondi sconosciuti e meravigliandoci: “Ma dove sono finito?”

Franco Accursio Gulino, con la sua Arte, ci ha sorpreso ancora. 


Raimondo Moncada

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