Ho appena finito di vedere Incastrati, la prima serie di Ficarra e Picone andata in onda su Netflix, e voglio far sapere che c’è Sciacca. Sì, c’è tanta bella Sicilia e c’è la città di Sciacca che appare in tutto il suo solare splendore nei cambi di scena e nei movimenti del furgone arancione dei due protagonisti. Sciacca ambienta Incastrati o, se volete, Incastrati è paesaggisticamente ambientato a Sciacca che risulta essere la città dove si svolge la storia scritta e interpretata dai due comici siciliani. È la location che nel film diventa pure protagonista.
Sciacca non è la sola cosa che ho notato. Lo dico per non farmi accusare di aver visto Incastrati solo per vedere Sciacca in una pellicola di Ficarra e Picone e su Netflix e tralasciare tutto il resto. Ho visto la serie perché ho visto tutti i film di Salvo e Valentino al cinema, in televisione e anche qualche loro spettacolo a teatro (al Posta Vecchia di Agrigento) e quest’ultimo lavoro non poteva mancare.
Sono un collezionista.
Ho deciso di vedere ora e subito Incastrati perché i due comici mi sono sempre piaciuti, mi hanno fatto sempre ridere e, dunque, non ho perso tempo ad accendere Netflix il primo giorno del lancio in Italia della loro ultima fatica, seguendo uno dopo l’altro tutti i sei episodi, io che non amo le serie ma film canonici che hanno un inizio e una fine dopo un’ora e mezza massimo due, quei film che non ti lasciano in tredici e costringendoti a vedere il seguito interrotto di colpo nella puntata successiva inseguendo il finale di episodio in episodio fino a ritrovarti al millesimo episodio della centesima stagione con gli occhi gonfi e sonno arretrato alla ricerca della chiusura della storia infinita (è uno dei tormentoni di Incastrati che gira attorno al tema della mafia sotto traccia e onnipresente e della perdita di memoria e di interesse della popolazione). E posso dire che non sono rimasto deluso della mia scelta. Anzi! Ho accompagnato la fine del primo giorno del 2022 facendomi così tanto incastrare dalla trama e dalle divertenti gag del film che ora attendo con ansia i nuovi episodi della nuova stagione che ci saranno con scientifica matematica certezza (anche su questo tema giocano i due eccezionali attori-autori-registi-siciliani). Ma quando? Quando? Quando vedrò le nuove puntate? Non è che posso aspettare così tanto! È già stata scritta la sceneggiatura? Sì è cominciato a girare? E quali altri scorci di Sciacca avranno un ruolo da protagonista?
Bravi e complimenti a Ficarra e Picone, a tutti gli attori e a quanti hanno lavorato per la riuscita dell’opera che, se ancora non l’ho detto, è stata girata anche a Sciacca che si vede col e dal suo mare scintillante, di notte e di giorno, con inquadrature che non mi stanco mai di fotografare perché l’emozione è sempre diversa (le foto di questo post sono state pescate nell’archivio del mio smartphone).
Quanto ho visto è la dimostrazione che non ci manca niente, ma proprio niente neanche per fare a casa nostra, con attori nostri, con sceneggiatori nostri, con registi nostri, con tecnici nostri, con set nostri, del cinema di ottima qualità made in Sicily, da esportare in tutto il mondo.
Da vedere, sia Incastrati che Sciacca.
E non è un consiglio che do solo ai miei connazionali italiani, ma a tutti gli amanti di cinema del mondo, di tutti i 190 paesi che dal 27 gennaio, giorno del compleanno di mio padre, avranno la possibilità di vedere la serie sicuramente tradotta in ognuna delle rispettive 190 babeliche lingue (ma i telespettatori sono liberi di seguirla in lingua italiana originale con i sottotitoli in siciliano, la mia lingua matre).
Una grande vetrina a pochi giorni dal programma Generazione bellezza di Rai Tre dedicato al Museo dei cinque sensi di Sciacca e all’esperienza di una comunità di appassionati operatori. E ad altre trasmissioni delle tv nazionali che nel corso degli anni hanno esaltato le bellezze e le risorse naturali, storiche, culturali di quest’angolo della Sicilia.
Una città da vedere, da vivere, da cui farsi meravigliare in ogni suo angolo anche remoto e nascosto come propone da alcuni anni la manifestazione Le vie dei tesori. Una città che ha folgorato importanti registi come Pietro Germi che si è fermato a Sciacca per girare i film In nome della legge e Sedotta e abbandonata.
Una città che amo, che vivo e della quale non mi stanco di esaltare il fascino, a prescindere dal cinema e dalla tv.
Raimondo Moncada
P.S. Per correttezza mi corre l’obbligo specificare che nel film ci sono altri luoghi dove sono state girate altre scene. Le riprese – sono venuto a sapere da fonti riservate che non vogliono essere citate – hanno interessato anche Palermo, Carini, Castellammare del Golfo, San Vito Lo Capo, Contessa Entellina, Piana degli Albanesi, San Cipirrello e altri angoli della Sicilia che vi invito a scoprire.
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