Il Fondo Andrea Camilleri apre gli archivi

Andrea Camilleri, murales a Porto Empedocle


Nasce il Fondo Andrea Camilleri. La sede è a Roma, la città dove si è trasferito giovanissimo dalla sua Porto Empedocle per inseguire la sua passione per il teatro, per l’arte, per la scrittura. La città che gli ha dato un futuro, dove ha studiato, lavorato, insegnato, creato, scritto e messo su famiglia. 

L’iniziativa è stata presentata nel capoluogo, con l’intervento delle massime autorità istituzionali. 

Il Fondo darà la possibilità ai lettori, agli studiosi, agli studenti, ai curiosi di tutta Italia e del mondo di accedere a tutto il percorso artistico, professionale e umano che ha portato Andrea Camilleri a essere quello che è diventato: le sue regie teatrali, i suoi vecchi copioni, i suoi manoscritti, le sue opere narrative con in testa il celeberrimo Commissario Montalbano, le sue poesie, gli sceneggiati prodotti per la Rai con protagonisti il commissario Maigret e il tenente Sheridan. Negli archivi del fondo, inoltre, si troveranno fotografie pubbliche e private, locandine, recensioni, documenti che raccontano i suoi anni di regia all’accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico, le sue corrispondenze personali con la famiglia e importanti personalità, il suo continuo e instancabile contributo da scrittore e intellettuale alla cultura italiana. C’è anche un’agendina di quand’era ragazzo, dove segnava i suoi impegni e appuntava cosa faceva durante il giorno come “Leggo! Leggo! leggo! Leggo!”. 



Tutto Camilleri, insomma, dalla A alla Zeta, con il suo archivio, la sua biblioteca, il laboratorio creativo dove sono nati i suoi capolavori. Il luogo dove si manterrà viva, in eterno, la sua memoria, con la sua vita, i suoi inizi, la sua voglia di farcela, la sua fame di sapere, le sue opere, il suo pensiero, le sue parole, la sua quotidianità, le sue letture, il suo metodo, i suoi segreti. 


Un tesoro, un regalo, un patrimonio enorme, un bene di inestimabile valore storico, culturale e didattico, un insegnamento accessibile a tutti a partire dal mese di luglio grazie alle figlie dello scrittore – Andreina, Elisabetta e Mariolina – che con amore e pazienza hanno raccolto e sistemato scientificamente in un’unica sede, in un unico scrigno, tutto il prezioso materiale recuperato in più siti (edito e inedito, conosciuto e sconosciuto) per esaudire un desiderio del padre. 


Andare a Roma significherà ora non mancare all’appuntamento con il grande scrittore siciliano e fare un salto nel Fondo Camilleri, sua nuova dimora e tempio, in via Filippo Corridoni 21, quartiere Prati, a pochi passi dall’abitazione dove ha vissuto fino al 2019, anno della sua scomparsa terrena. 


Raimondo Moncada


P.S. Chissà se, tra le carte del Maestro, è stato trovato un dattiloscritto che gli ho regalato nei primi anni Novanta a Porto Empedocle! Mi è venuta la curiosità. 

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