Cara Notte, fra poco chiuderò gli occhi e tu mi condurrai dove solo tu sai.
Io non ho il potere di decidere, non c’è mai stata umana forza di volontà che abbia deciso cosa fare e dove andare varcata la soglia del sonno.
Ma sai, cara Notte, tu sai quali notti ho trascorso a dicembre di un anno fa, quali notti ho dormito a Natale 2021.
Lo so, sono diventato noioso. Ma non riesco al momento a parlare d’altro. È troppo quello che mi è caduto addosso.
Fammi esprimere almeno il desiderio di entrare in un sogno dipinto da me e di viverlo tra luminarie nel cielo e di aprire gli occhi all’alba del nuovo giorno felice di averlo vissuto e con lo spirito diverso e rinnovato per vivere anche il desiderio espresso un anno fa lontano dalle luminarie di casa ringraziando di cuore chi a Bologna ha tenuto tutto acceso per me, per farmi stare bene con la medicina dell’amore e della chimica.
Ora, tu notte, ti vedo meglio, hai un’altra luce, e già la vedo brillare sotto il maestoso albero di Natale. E io ho un colore molto diverso, con tanta voglia di muovermi e di non fermarmi più. Ma debbo riposare.
E ora buonanotte, Notte, a te e a tutte le luminosissime stelle che mi avvolgeranno, dal cielo e sulla terra e mi faranno brillare, come il sogno che mi farai sognare.
Raimondo Moncada
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