Il futuro nella mia testa

Di cosa più ti preoccupa per il futuro?

Non arrivarci. Ecco cosa mi preoccupa di più del futuro. E parlo della mia vecchiaia, del mio stato di pensionamento, della mio ritorno alla piena libertà senza alcun vincolo di sveglia mattutina, del mio vedermi semplicemente fra qualche anno, del mio essere nonno… Mio padre, ad esempio, non ha mai conosciuto i suoi nipotini, non se li è goduti, non ha avuto questa gioia perché è morto prima che nascessero.

Scrivo questo per rispondere per la prima volta alla domanda che WordPress mi rivolge a inizio del nuovo giorno nel blog.

Però, a pensarci bene, il futuro è sempre qualcosa di non esistente, una dimensione irreale. Il futuro non esiste. O esiste solo nella nostra mente di umani quando anticipiamo quello che potrebbe accadere fra uno, cinque, venti anni, come se avessimo la palla magica davanti agli occhi. E prefigurandolo ci mettiamo dentro di tutto, dai desideri alle preoccupazioni.

E quando ti inquieti, pensando alle preoccupazioni, inevitabilmente inquieti il presente che è l’unica dimensione reale, tra futuro e passato, sempre in divenire. È come se la sfera magica si riempisse di fumo nero e ti facesse intravedere qualcosa di estremamente disturbante.

Meglio non pensarlo in determinate condizioni d’animo. E sforzarsi a vivere questo presente che è già il futuro di qualche decennio fa, un futuro però diverso da quello sognato da bambini.

Raimondo Moncada

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