Il maltempo
d’estate
in questo agosto
malato
d’ospedale
con improvvisa
gran presenza
di vento
e pioggia
e lampi
e pure
tuoni
e urli
tra gli alberi
scroscianti
come cianciane
dopo settimane
di forno
e d’Africa
con gente nuda
per le strade
e pure senza pelle
strappata
d’istinto
e di nervi
per mitigare
l’irresistibile
sofferenza
epidermica
e
per contrastare
senza niente
addosso
il caldo
e l’asfissia
da clima
impazzito
di un pianeta
ormai
in ebollizione
con certificazione
Onu
è solo
un’illusione
un meriggio d’estate
in zoccoli
e infradito.
E con questo
un buon meriggio
a tutti
e si ripari
chi può.
Raimondo Moncada
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