La città
di notte
non dorme
vive
di nuove luci
di nuove voci
e l’attraversi
con l’ombra
dei tuoi passi
che ora si allunga
e ora si accorcia
a fisarmonica
con i lampioni
che stanno fermi
come tanti soli
senza calore
fissati su muri stanchi
o innalzati da terra
su pali vibranti
a disegnare coni
nel buio
con dentro
moscerini impazziti
come di giorno
gli uomini
che
senza sole
ora vedono di più
tra le colonne
illuminate
da altri fari.
Raimondo Moncada
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