E poi ti scorrono sullo schermo della mente tutte le immagini. Scorre la tua vita, dalla prima emersione al mondo fino al punto in cui sei arrivato.
Anni su anni, mesi su mesi, giorni su giorni. Istanti che si susseguono e che vivi e che archivi. Alcuni così carichi di emozioni che rimangono sempre in superficie a fluttuare con le increspature dell’acqua del fiume vitale.
Ti fermi, fermi per un attimo il tempo e ti chiedi:
Cosa ho fatto?
Cosa è successo?
Come ho vissuto?
Quali gli eventi e quali le persone che hanno tracciato l’alveo del destino?
Cosa e chi ha reso l’acqua del fiume ora torbida ora luccicante ora tumultuosa ora calma?
Domande su domande che, come spilli, sprofondano in ogni area del cervello e nella capricciosa memoria che sollecito sfogliando album di foto messi per anni da parte. Lo faccio alla vigilia di uno storico traguardo, quello dei cinquant’anni.
Mezzo secolo!
Ancora deve entrare, ma il pensiero anticipa e ti stordisce. Quasi non ci credi. Non è possibile! Guardi la foto di quando avevi un anno e ti confronti allo specchio con quello che sei adesso.
Sei sempre tu, cresciuto. Sei sempre tu: quel desiderio di famiglia divenuto respiro in una creatura nuova.
C’è più peso. Ci sono le rughe. Ci sono i capelli bianchi. Il soffio atomico però è lo stesso. Così almeno credo.
Gli eventi cambiano e cambia il modo in cui negli anni l’affronti: ora con innocenza, ora con spensieratezza, ora con confusione, ora con inquietudine, ora con serietà, ora con responsabilità, ora con matura elaborazione, ora con ironia.
Respiri ancora. Il respiro va da solo, anche senza i pensieri.
E, mettendo assieme quello che è successo, che hai alle spalle, ti accorgi che è una storia, che potresti pure raccontare. Come ha una storia ogni uomo.
Unica.
Ogni vita è una storia a sé, con le sue fasi, le sue gioie, le sue sofferenze, le sue scelte, i suoi bivi e gli immancabili errori che a volte commetti senza far danni e altre volte, invece, ne subisci le conseguenze e seitravolto fino a essere trascinato negli abissi più bui dell’esistenza. Ma ci sono per fortuna anche le luci a tracciare percorsi su cui ti incammini, superando timidezze e paure, e ritrovando antichi entusiasmi e sicurezze.
Eccoci ancora qua, nel teatro dell’umana esistenza, persona e personaggio, tra persone e personaggi, a vivere la vita e la sua proiezione.
Raimondo Moncada
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